Nuova misura cautelare per Giovanni Toti: il governatore della Liguria ora è accusato anche di finanziamento illecito
Arriva una nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per Giovanni Toti. Il presidente della Regione Liguria, già sotto inchiesta per corruzione, è ora accusato di finanziamento illecito. La vicenda riguarda gli spot elettorali pagati, secondo la ricostruzione della procura di Genova, sottobanco da Esselunga e proiettati sul maxi schermo di Terrazza Colombo, nel capoluogo ligure. Risultano indagati per lo stesso reato anche l’ex braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, l’ex senatore e proprietario di Primocanale, Maurizio Rossi, e l’ex consigliere di Esselunga, Francesco Moncada.
L’ipotesi dimissioni
L’11 luglio scorso, il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso per la revoca dei domiciliari presentato da Stefano Savi, avvocato difensore di Toti. Nei giorni scorsi, in una lettera al suo legale, il presidente ligure aveva aperto all’ipotesi di dimissioni: «Non mi spaventa rinunciare ad un ruolo a cui pure sono legato. Vedo come una liberazione poter ridare la parola agli elettori, ma la presidenza non è un bene personale». Oggi, giovedì 18 luglio, si terrà un nuovo sit-in di protesta delle opposizioni in piazza De Ferrari, a Genova, per chiedere le dimissioni di Toti. All’appuntamento saranno presenti anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte e i leader di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
In copertina: Il maxi-schermo di Terrazza Colombo sul grattacielo Piacentini, a Genova, dove vengono trasmesse notizie e pubblicità (ANSA/Luca Zennaro)
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