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Marta Ohryzko morta nel dirupo a Ischia per soffocamento, l’ipotesi dall’autopsia sull’attacco epilettico: così il compagno poteva salvarla

Il 40enne si trova in carcere accusato di maltrattamenti, con l'aggravante della crudeltà e con esiti mortali. La 32enne ucraina era in cura nel centro di salute mentale dell'isola

Potrebbe essere morta soffocata dopo un violento attacco epilettico Marta Maria Ohryzko, la 32enne ucraina trovata morta domenica scorsa in un dirupo a Barano d’Ischia. Il nuovo dettaglio emerge dai primi esami dell’autopsia, dopo che ieri per il compagno Ilia Batraklov, russo di 40 anni, è stato convalidato l’arresto in carcere. Il gip ha disposto per lui la detenzione in carcere, per il rischio di reiterazione del reato legato anche alla sua indole aggressiva.

La caduta dopo la lite

Ohryzko viveva in una roulotte con il suo compagno, in una zona collinare di Barano sull’Isola d’Ischia. Il pomeriggio di sabato 13 luglio si è allontanata dopo l’ennesimo litigio, prendendo una stradina isolata di campagna. La donna è caduta in una scarpata profonda poco più di due metri. Secondo un primo esame esterno al corpo, la donna aveva ecchimosi sul volto. Nella caduta si sarebbe anche fratturata una caviglia. Ma i medici avevano sin da subito escluso segni di strangolamento.

La morte per soffocamento

Secondo la prima ipotesi dei medici legali, Ohryzko sarebbe morta soffocata dopo aver avuto un forte rigurgito, dovuto probabilmente a un attacco epilettico. La donna aveva problemi psichiatrici ed era in cura presso il centro di salute mentale dell’isola.

I messaggi di aiuto ignorati

Dopo che Ohryzko si era allontanata, ha inviato al suo compagno diversi messaggi e ha provato più volte a chiamarlo. Lui avrebbe ignorato le sue insistenti richieste di aiuto. La donna non ha mai chiamato i soccorsi. Nè ha mai denunciato l’uomo per i maltrattamenti subiti nel corso degli ultimi anni. Secondo i suoi famigliari, Ohryzko voleva proteggere la sua famiglia non coinvolgendoli.

Nessuno ha chiamato i soccorsi

Neanche Batraklov però ha mai chiamato i soccorsi quella sera. Neanche dopo che era andato sul luogo in cui la donna era caduta. Agli inquirenti ha spiegato di averle parlato in quell’occasione. La 32enne era ancora viva e secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe potuto salvarla se avesse chiamato i soccorsi. Aveva invece deciso di lasciarla lì e le avrebbe detto: «Stanotte dormi lì». Dopo una notte passata tra la vegetazione, la mattina dopo l’uomo è tornato e ha trovato la compagna senza vita.

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