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Missy Elliott nello spazio, la Nasa trasmette la sua The Rain (Supa Dupa Fly) in direzione Venere

18 Luglio 2024 - 12:22 Gabriele Fazio
Le antenne del Deep Space Network della NASA nel 2008 hanno trasmesso nello spazio Across the Universe dei Beatles

L’ultima volta che le antenne del Deep Space Network della Nasa avevano trasmesso nello spazio una canzone era il 2008 e la canzone in questione era Across the Universe dei Beatles. Oggi la grande musica torna a viaggiare lontano dal nostro pianeta, 254 milioni di chilometri lontano da noi in direzione Venere per l’esattezza, e le note che risuonano hanno un sound completamente diverso. Quello del rap di Missy Elliott e della sua The Rain (Supa Dupa Fly), una scelta che Brittany Brown, direttrice della divisione digitale e tecnologica dell’ufficio delle comunicazioni presso il quartier generale della NASA a Washington, ha spiegato così: «Sia l’esplorazione spaziale che l’arte di Missy Elliott riguardano il superamento dei confini. Missy ha una comprovata esperienza nell’infondere una narrazione incentrata sullo spazio e immagini futuristiche nei suoi video musicali, quindi l’opportunità di collaborare a qualcosa fuori da questo mondo è davvero appropriata». Il brano di quella che è considerata dalle maggiori riviste specializzate, storicamente, come la regina dell’hip-hop per raggiungere Venere alla velocità della luce ha impiegato 14 minuti. La trasmissione è stata effettuata dall’antenna parabolica Deep Space Station 13 larga 34 metri e situata presso il Goldstone Deep Space Communications Complex vicino a Barstow, in California.

The Rain (Supa Dupa Fly) rappresenta il debutto assoluto di Missy Elliott, il primo di una luminosa carriera, prodotto da Timbaland, beatmeaker protagonista assoluto del rap a cavallo tra anni ’90 e nuovo millennio (Justin Timberlake, Madonna, Jay-Z), utilizzando il campionamento di I Can’t Stand the Rain, canzone del 1974 di Ann Peebles. Scelta particolare questa della NASA anche perché il pezzo, che non ha un significato ben preciso è più un riuscitissimo esercizio di stile, ai tempi non fu accolto benissimo dal pubblico, venne più che altro recuperato dalla critica fino a guadagnare una nomination ai Grammy del 1998 per la migliore interpretazione rap solista.

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