Palermo, genitori di fede islamica impediscono alla figlia di studiare: lei si rifugia a scuola per dare l’esame di maturità poi li denuncia
Lei voleva studiare e sostenere l’esame di maturità. I suoi genitori, seguendo un’interpretazione particolarmente rigida della religione islamica, volevano impedirglielo. E così i carabinieri della compagnia di Lercara Friddi, in provincia di Palermo, hanno eseguito un’ordinanza cautelare per divieto di avvicinamento alla figlia nei confronti dei due coniugi, entrambi di origine nordafricana. I due sono indagati per il reato di maltrattamento in famiglia e dovranno indossare, secondo quanto disposto dal gip del tribunale di Termini Imerese, anche un braccialetto elettronico proprio per evitare che entrino in contatto con la ragazza, accolta in una struttura protetta.
La fuga da casa
A raccontare la vicenda è Repubblica Palermo, secondo cui la giovane sarebbe stata costretta a subire anche violenze e vessazioni da parte dei genitori, prima di decidere di ribellarsi e denunciare il tutto alle forze dell’ordine. Parlando con i carabinieri, la ragazza avrebbe raccontato di aver trascorso buona parte degli anni alle superiori studiando di nascosto. I genitori avrebbe osteggiato il suo desiderio di diplomarsi dal liceo e iscriversi all’università. Una situazione degenerata a fine maggio, poco prima dell’esame di maturità, quando la giovane è scappata di casa pur di sostenere l’esame.
La denuncia
Per settimane, racconta Repubblica, la ragazza ha vissuto a casa di amici, senza un soldo in tasca ma determinata a studiare. Il momento più duro è stato il giorno della prima prova scritta della maturità, quando i suoi genitori si sono presentati a scuola per impedirle di sostenere l’esame. La ragazza si è rifugiata in un’aula e il presidente ha immediatamente chiamato i carabinieri per allontanare i due coniugi. Dopo l’esame, la giovane è stata portata in caserma dove ha sporto denuncia e raccontato tutto ai militari. Gli accertamenti hanno confermato il suo racconto e svelato un quadro di sopraffazioni e abusi iniziato quando la ragazza aveva meno di 14 anni.
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