La carne coltivata si può comprare nel Regno Unito, il primo via libera per il pollo: sarà usato per gli animali

Approvato per ora un singolo prodotto di cibo per animali domestici. Secondo un sondaggio, il 50% dei britannici è disposto a dare carne coltivata per cani e gatti. Un terzo è disposto ad assaggiarla

Il Regno Unito è il primo Paese europeo ad approvare la vendita di carne coltivata. Entro la fine di quest’anno, i cittadini britannici potranno andare al supermercato e acquistare carne cresciuta non sulle ossa di capi di bestiame, ma in laboratorio. Ad essere stato approvato dalla Animal and Plant Health Agency e dal Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e l’Agricoltura è uno specifico prodotto della compagnia Meatly: il pollo coltivato. Questo verrà destinato solo al cibo per animali domestici. Meatly – si legge sul Guardian – vuole rivolgersi a quei clienti che avendo cani e gatti e altri animali da compagnia prettamente carnivori devono necessariamente acquistare della carne, ma vogliono farlo evitando che questa provenga da polli allevati, uccisi e macellati.


Come si produce il pollo coltivato

Uno studio dell’Università di Winchester ha rilevato che il 50% degli intervistati metterebbe volentieri la carne coltivata nelle ciotole dei propri animali. Inoltre, il 32% vorrebbe poterla mangiare personalmente. Per produrre il proprio pollo coltivato, Meatly preleva un piccolo campione genetico da un uovo di gallina e lo coltiva assieme a vitamine e aminoacidi facendo sviluppare le cellule in un contenitore molto simile a quelli in cui viene fermentata la birra. Il risultato ha una consistenza simile al paté. Tutti questi aspetti sono stati valutati dall’agenzia preposta, che ha dato il via libera al consumo alimentare animale, mentre ulteriori verifiche sono necessarie per un’eventuale approvazione per gli esseri umani.


La riduzione delle emissioni

La recente approvazione è in parte un retaggio del precedente governo del Regno Unito, che ha lavorato per snellire il processo e così favorire la ricerca e la nascente industria nell’ambito. Potendo muoversi in maniera autonoma e più velocemente dell’Unione Europea grazie a Brexit, il Regno Unito intende guadagnare un vantaggio competitivo in un settore che in futuro potrebbe essere fondamentale per garantire ai propri cittadini un’alimentazione simile a quella attuale senza dover venire a patti con le questioni etiche e l’impatto ambientale dell’allevamento animale, responsabile di una quota considerevole – tra il 12% e il 20% – delle emissioni di gas serra a livello globale. Secondo le stime del Good Food Institute, infatti, una produzione di carne coltivata su larga scala potrebbe ridurre le emissioni di gas serra fino al 92% rispetto alla carne di animali da allevamento.

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