Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue con 401 voti. FdI ha votato contro: «Ha scelto di guardare a sinistra»

La 65enne politica tedesca vince la sua scommessa: «La mia strategia ha funzionato, grazie a Popolari, Liberali, Socialisti e Verdi»

Da StrasburgoUrsula von der Leyen guiderà la Commissione europea per altri cinque anni. La 65enne politica tedesca è stata rieletta alla guida dell’esecutivo europeo dopo settimane d’incertezza nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 18 luglio: 401 i voti favorevoli per lei, 284 contrari, 15 astenuti, 7 schede nulle. 41 sì in più, dunque rispetto alla soglia minima della maggioranza assoluta, che era fissata a quota 360 eurodeputati. Il sostegno dei Verdi, confermato in via ufficiale oggi prima del voto, potrebbe dunque essere stato decisivo per la rielezione di Von der Leyen. Questa mattina in un lungo e accorato discorso aveva chiesto al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo la fiducia, guardando chiaramente a una maggioranza del «centro democratico» formata dai partiti «pro-Europa e per la democrazia». Scommessa vinta. Anche perché alla fine Fratelli d’Italia ha votato contro, come ha infine ufficializzato il capogruppo al Parlamento europeo Carlo Fidanza a giochi ormai fatti.


La scelta di voto di FdI

«Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi, hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen». Con la sua rielezione, in questo modo, «non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno». Ma i toni non possono che restare morbidi, visto il cammino davanti: «Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima Commissione che l’Italia merita». «Per noi votare a favore di von der Leyen avrebbe significato andare contro alcuni dei nostri principi. Alcune tematiche ci hanno reso impossibile votare a favore», conferma il co-presidente di Ecr, il melograno Nicola Procaccini, aggiungendo comunque che «vogliamo avere un rapporto estremamente costruttivo». Come a dire che Meloni, in ogni caso, da domani interloquirà con la nuova/vecchia presidente Von der Leyen, pur non avendola votata.


La gioia di Von der Leyen: «Ora al lavoro sui Commissari»

La neo-rieletta presidente della Commissione si presenta in conferenza stampa mezz’ora dopo l’esito del voto, accompagnata dall’altra donna rieletta alla guida dell’Ue, Roberta Metsola. «Il Parlamento ha fatto la scelta migliore che potesse», le rende omaggio la presidente del Parlamento europeo. Von der Leyen passa all’incasso: «Sono grata della fiducia che mi ha accordato la maggioranza del Parlamento europeo. Cinque anni fa appena 8 voti di margine, oggi 41: molto meglio…», dice aprendosi finalmente in un sorriso di sollievo. Ora si metterà al lavoro per dar forma al programma politico presentato in Aula questa mattina. Prima tappa: la composizione del suo nuovo gabinetto di Commissari. «Così come cinque anni fa, chiederò a ogni governo una rosa di un uomo e una donna per quel ruolo, li intervisterò e poi sceglierò, con l’obiettivo di costruire una squadra bilanciata per genere». Anche se diversi governi europei hanno già indicato chi vorrebbero come Commissario, con un nome secco. Si vedrà. Quanto al no firmato alla fine da Meloni nel segreto dell’urna, Von der Leyen scansa ogni polemica, ma rivendica la strategia perseguita: «Abbiamo spinto in queste settimane per costruire una coalizione pro-Europea, pro-Ucraina e pro-stato di diritto. Sono molto grata ai partiti che mi hanno sostenuta. E il risultato di oggi dimostra che questo era l’approccio giusto».

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