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Abusi sessuali sugli studenti, l’ex prof di religione Alessandro Frateschi condannato a 12 anni di carcere

19 Luglio 2024 - 14:51 Ygnazia Cigna
Il caso era nato dai racconti di alcuni ragazzi minorenni del liceo scientifico Majorana di Latina

Alessandro Frateschi, ex professore di religione e diacono, è stato condannato a 12 anni di reclusione per abusi sessuali su cinque ragazzi minorenni. È il verdetto emesso dalla giudice Laura Morselli, che ha optato per una pena superiore a quella richiesta dalla pubblica accusa, che aveva sollecitato 9 anni e 4 mesi di carcere. L’ex insegnante è stato riconosciuto colpevole di aver abusato dei ragazzi sfruttando la sua posizione di insegnante di religione. Il caso era nato dai racconti di alcuni studenti del liceo scientifico Majorana di Latina. «Quando sono arrivato ha spento la televisione e mi ha fatto spogliare. Io tentennavo e gli dicevo: sono troppo piccolo per queste cose. Ma lui mi diceva di stare tranquillo», aveva raccontato una delle vittime, 14enne. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’ex diacono agiva prima instaurando rapporti confidenziali, apparentemente innocui, con i suoi alunni per poi passare a messaggi inopportuni a sfondo sessuale sui social, utilizzando profili Instagram con nomi come «Orso73» e «Bartolomeo73», i quali facevano riferimento a temi biblici.

I messaggi ossessivi

Dall’analisi delle chat è emerso che Frateschi, a cui è stata revocata l’idoneità all’insegnamento dopo le accuse, chiedeva ai ragazzi foto intime e mandava loro messaggi ossessivi, a volte bloccati dai ragazzi, ma che poi venivano ricontattati attraverso nuovi profili. Le violenze, in alcuni casi consumate e in altri tentate, venivano perpetrate sia virtualmente che fisicamente. Durante l’udienza del 28 giugno scorso, la pm Giorgia Orlando aveva dettagliato il lungo elenco di episodi di abuso contestati all’uomo. L’ex insegnante aveva chiesto il rito abbreviato, che prevede una riduzione di pena, ma è stato comunque condannato a una pena severa. In aula, alla lettura della sentenza, c’è stata grande commozione: alcune vittime di Frateschi, presenti all’udienza, si sono abbracciate scoppiando in un pianto liberatorio.

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