«Fight, fight, fight», Donald Trump accetta la candidatura: «L’attentato? Dio era dalla mia parte»

Il tycoon dice sì alla nomination dei Repubblicani alla Casa Bianca. Il discorso del Re sull’America e la pace

«Fight, fight, fight». Donald Trump ha ufficialmente accettato la nomination dei Repubblicani. Sarà lui il candidato alla Casa Bianca. E lo ha fatto con un discorso alla convention di Milwaukee in cui ha rievocato l’attentato di Thomas Crooks al Butler Farm Shoot in Pennsylvania. Lo slogan richiamato dal candidato sul palco è stato scandito dalla folla. TheDonald è entrato in scena sulle note di God bless Usa cantata da Lee Greenwood, scendendo da una scala illuminata con la scritta “Trump” gigante. Poco prima aveva firmato i documenti che ufficializzavano la candidatura mentre Melania era alle sue spalle. «Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra candidatura a presidente degli Stati Uniti. Sarà una vittoria incredibile», ha detto.


Il discorso del Re

Durante il suo primo discorso dai fatti della Pennsylvania Trump ha rievocato l’attentato: «Come sapete la pallottola dell’assassino è arrivata a un centimetro dal togliermi la vita. C’era la musica, la campagna stava andando bene, ero sul palco e la gente mi stava sostenendo in modo pazzesco. Erano tutti felici, ho cominciato a parlare in modo potente». E ancora: «A un certo punto ho sentito un suono vicino e ho sentito davvero male al mio orecchio, mi sono detto, wow, cosa è? Ho abbassato la mano ed era piena di sangue». E infine: «Mi sono sentito molto al sicuro perché avevo Dio dalla mia parte. Non sarei dovuto essere qui. Ma non è così. Io sono qui davanti a voi per grazia di Dio onnipotente». Poi ha chiesto un minuto di silenzio per Corey Comparatore, l’ex vigile del fuoco morto nell’attentato e ha baciato sul palco la sua tuta.


La Casa Bianca

Durante tutto il discorso di Trump sullo schermo della convention è comparsa una foto della Casa Bianca. Ha chiesto di non demonizzare il disaccordo politico e ha chiesto al Partito democratico di «mettere immediatamente fine alla strumentalizzazione del sistema giudiziario, etichettando l’avversario politico come nemico della democrazia». Il tycoon ha definito l’ex speaker della Camera Pelosi “Crazy Nancy”, scatenando gli applausi dei delegati. Poi la promessa: «Ripristineremo la pace in America e nel mondo. Tendo una mano di lealtà e amicizia a tutti gli americani». Ma ha anche attaccato Joe Biden: «Dobbiamo salvare il paese da una leadership totalmente incompetente. Abbiamo un’inflazione che sta rendendo la vita insostenibile alle famiglie come mai prima».

L’America e la pace

E ancora: «Metteremo fine ad ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall’amministrazione in carica, inclusa la orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo. E quella causata dall’attacco di Hamas contro Israele». Ha detto che gli Stati Uniti domineranno il mondo con le loro forniture di energia e ha promesso «tagli alle tasse e sgravi fiscali enormi». Ha promesso di bloccare «l’invasione» dell’immigrazione dal Sud ed è tornato a parlare di «China virus» a proposito della pandemia, promettendo di sfidare Pechino sui dazi.

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