L’ammissione di Francesco Chiofalo: «Noi influencer non siamo nessuno, buoni solo a essere insultati» – Il video

È diventato virale un passaggio dell’ex concorrente di Temptation Island nel podcast Talking Barber: «I miei colleghi credono di essere importanti»

«La mia categoria è costellata di persone che vogliono fare i fenomeni sulla base di niente. Sono quasi 15 anni che vado avanti senza saper ballare, suonare, cantare, recitare: e non è facile avere una carriera così lunga senza sapere fare un ca**o. Il problema è che i miei colleghi non la capiscono ‘sta cosa che non sappiamo fare un ca**o». Ospite al podcast Talking Barber Francesco Chiofalo tira in mezzo tutta la categoria degli influencer, in particolare quelli del mondo dello spettacolo, e ironizza sulle capacità sue e dei colleghi in uno spezzone della puntata che è diventato virale sui social. Chiofalo, 35enne romano, è un ex concorrente di Temptation Island che ha fatto recentemente parlare di sé per l’operazione di modifica al colore degli occhi. Nel podcast parla anche dei trattamenti estetici e dei veri e propri interventi a cui si è sottoposto, ma in un passaggio su come il successo ha cambiato la sua vita Chiofalo ha voluto chiarire perché viene invitato agli eventi in qualità di influencer. «Sono stato invitato come altri miei colleghi al Festival di Venezia, dove si fanno film di nicchia, non sono blockbuster. Perché? Perché la domanda che si fanno è: “Come portiamo questi film al grande pubblico?”. Mandando Chiofalone, Lenticchio – quello il suo soprannome nel programma di Canale 5 – a prendersi i carciofi e le uova in testa con Vanity Fair che scrive: “Si è vestito elegante, pare il boss delle cerimonie di Real Time”, e tutti che si chiedono cosa ci faccio lì, ma di riflesso si sta parlando del Festival. Ma questo i miei colleghi non lo capiscono. Sono convinti di essere stati invitati lì perché sono persone importanti». E lancia loro un messaggio: «Ragazzi, non siamo nessuno. Noi influencer non siamo nessuno, non influenziamo nessuno, siamo solo dei bersagli facili da pija pe’r cu*o e a parolacce».


Leggi anche: