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La storia dei genitori musulmani che impediscono alla figlia di studiare: «Ma lei si iscriverà all’università»

19 Luglio 2024 - 09:44 Redazione
La ragazza ha trovato la forza di denunciare i genitori, dopo anni di vessazioni e violenze

Non aveva ancora compiuto i 14 anni e i genitori già la ricoprivano di vessazioni e violenze. Alla radice dei maltrattamenti sembrerebbe esserci la voglia della figlia di emanciparsi dall’applicazione integralista del Corano, a cui volevano sottoporla. In Sicilia, in un piccolo comune in provincia di Palermo, una ragazza è riuscita svolgere l’esame di maturità nonostante i genitori abbiano provato in tutti i modi a farla ritirare da scuola. Lei si è ribellata, ha trovato la forza di denunciare e, adesso, vive in una struttura protetta. Ora a padre e madre, entrambi di origine nordafricana, è stato impedito di avvicinarsi alla giovane.

Le misure interdittive

La ragazza, ai carabinieri, ha descritto come un incubo gli anni delle scuole superiori. Tornata a casa, doveva nascondersi agli occhi dei genitori – soprattutto del padre – per studiare. La coppia, indagata per maltrattamenti, oltre al divieto di avvicinamento dovrà indossare il braccialetto elettronico, per evitare che entrino in contatto con la ragazza che si trova in comunità. Lei, invece, dovrebbe riuscire a iscriversi all’università nei prossimi mesi, cosa che le era stata interdetta dai genitori. Comunque, la situazione sarebbe degenerata ulteriormente a fine maggio, quando mancava qualche giorno alla maturità. La ragazza è dovuta scappare di casa pur di sostenere l’esame.

Il giorno della prima prova

È stata ospitata da qualche amico, ha dovuto arrangiarsi con sistemazioni di fortuna, non aveva soldi e si presentava a scuola con un’aria visibilmente trasandata. Poi, il giorno della prima prova scritta, i genitori si sono presentati davanti alla scuola per impedirle di svolgere il test. La giovane è riuscita a divincolarsi, entrando nel plesso scolastico. Il preside, intanto, ha allertato i carabinieri. La loro presenza ha garantito che potesse sostenere l’esame. Hanno aspettato che finisse, poi, l’hanno accompagnata in caserma per raccogliere la denuncia di anni di violenze e vessazioni.

Foto di copertina: Pixabay | hartono subagio

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