Stop alla vicepresidenza dei Patrioti: ora Vannacci è impresentabile anche per Le Pen e Orbán
Roberto Vannacci è stato bocciato da tutti gli alleati della Lega al Parlamento di Strasburgo. «I Patrioti sono un partito in ristrutturazione, magari non farò il vicepresidente ma altro», ha detto lui. Ma dopo il voto per acclamazione dell’8 luglio è arrivato lo stop. Anticipato dal Rassemblement National: il partito di Marine Le Pen aveva subito espresso le sue perplessità riguardo il generale. Soprattutto per i giudizi omofobi nel suo libro, criticati da Jordan Bardella. Poi Rn aveva parlato di «unilateralità» a proposito della scelta. Vannacci su Rete4 in serata ha risposto così: «Mah, diciamo che c’è una discussione in atto. I Patrioti devono ancora cristallizzarsi. Ho parlato con Bardella, tutto è in via di divenire. Comunque questa eventuale novità non cambierebbe l’importanza della Lega, che è la terza forza del gruppo. Per me possono esserci anche altri incarichi…». Ora Vannacci è ritenuto impresentabile anche dall’estrema destra di Le Pen e Orbán.
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