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La teoria del complotto dell’Hiv iniettato con i vaccini anti Covid

19 Luglio 2024 - 09:57 Juanne Pili
L'idea che i vaccini Covid siano un veicolo per sterminarci iniettando a tutti l'Hiv è priva di fondamento

A seconda delle narrazioni complottiste l’Hiv c’entra con l’Aids oppure no, ma verrebbe anche iniettato al posto di quelli che crediamo essere vaccini Covid, stando alla narrazione No vax che si legge in diverse condivisioni Facebook. Si cita il cardiologo Richard M. Fleming, protagonista della clip in oggetto, e il premio Nobel Luc Montagnier che isolò per primo il virus. Vediamo perché la tesi riportata non ha alcun fondamento.

Per chi ha fretta:

  • Il cardiologo Fleming illustra in una clip di diversi anni fa le tesi di Montagnier in merito a presunti inserti genetici di Hiv nel SARS-CoV-2.
  • Chi condivide la clip sostiene dunque che vogliono iniettarci il virus dell’AIDS coi vaccini Covid.
  • In realtà si tratta di vecchie fake news basate su presunti studi ritrattati e smentiti dagli esperti veri.

Analisi

Le condivisioni sull’Hiv che verrebbe iniettato al posto dei vaccini Covid vengono riportate con la seguente didascalia:

Dr. Richard M. Fleming: “HIV iniettato con il vaccino”
Lo aveva detto anche Luc Montagnier, ma gli è stato dato il “vecchio rincoglionito”.

La bufala del SARS-CoV-2 manipolato con l’Hiv

La tesi di Fleming è che la proteina Spike del SARS-CoV-2 sia stata prodotta a partire dall’Hiv. La clip dove il medico fa tali affermazioni risale per altro ad alcuni anni fa, come testimonia il fact-checking del collega Petar Vidov per Faktograf, risalente al 2022. In una nostra precedente analisi avevamo visto che narrazioni simili partivano da affermazioni di Montagnier secondo il quale avrebbero prodotto il nuovo Coronavirus durante delle ricerche volte a produrre un vaccino contro l’HIV.

«Con il mio collega – affermava il Nobel francese -, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus a RNA. Non siamo stati i primi, un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra che il genoma completo di questo virus ha all’interno delle sequenze di un altro virus, che quello dell’AIDS. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempreLa sequenza dell’AIDS è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino Hiv».

Montagnier citava uno «studio» dell’Università di Nuova Delhi del 31 gennaio 2020 intitolato «Strane somiglianze di inserti unici nel coronavirus 19 di proteine di HIV», successivamente ritrattato e ritirato. Altri scienziati lo smentirono con un ulteriore studio del febbraio 2020 dal titolo «HIV-1 did not contribute to the 2019-nCoV genome». Inoltre Perez aveva precedentemente pubblicato nella International journal of research granthaalayah una ricerca intitolata «Wuhan covid-19 synthetic origins and evolution». Ebbene, tale rivista si trova nella black list delle riviste predatorie del debunker Jeffrey Beall. Per maggiori approfondimenti sui presunti inserti genetici di Hiv nel SARS-CoV-2 suggeriamo la lettura del post Facebook del professor Enrico Bucci del 1 febbraio 2020.

Curiosamente alle origini di tale “leggenda” potrebbe esserci una ricerca seria ma che non ebbe il successo sperato, come illustrò il collega Praveen Kumar per Logically Facts. Un team australiano tentò la realizzazione di un vaccino proteico mediante un piccolo frammento di proteina simile a quella dell’Hiv. Nulla di tutto questo avrebbe potuto portare a una replicazione dell’HIV. Non di meno lo studio non ebbe esito positivo. Ci fu una prima sperimentazione clinica nel luglio 2020 con risultati insufficienti. Il vaccino se messo in commercio avrebbe potuto persino produrre una serie di falsi positivi per l’Hiv nella popolazione. Quindi i ricercatori abbandonarono il progetto.

Conclusioni

Abbiamo visto che le tesi riportate nella clip in oggetto sono solo un elenco di vecchie bufale volte ad associare i vaccini Covid all’Hiv, senza presentare reali prove, ma elencando invece vecchie fake news prodotte da Montagnier.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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