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Indagato il papà della bimba morta in auto: le verifiche sul dispositivo anti abbandono. «Qualcosa non ha funzionato»

19 Luglio 2024 - 23:10 Redazione
Auto carabinieri
Auto carabinieri
L'uomo ancora sotto shock è indagato per omicidio colposo. Attesi gli sviluppi dell'indagine con le verifiche sul Siuv in cui è morta la bambina e sul dispositivo del seggiolino

Potrebbe esserci stato un malfunzionamento del dispositivo anti abbandono prima della morte della bimba di un anno e mezzo a Marcon. Il padre che l’ha dimenticata in auto per quasi sei ore sotto il sole è indagato per omicidio colposo. Il prossimo martedì 23 luglio si svolgerà l’autopsia sul corpo della bambina, che sarebbe deceduta dopo un arresto cardio-circolatorio.

Le analisi sul dispositivo

Gli inquirenti si starebbero concentrando sul dispositivo obbligatorio per legge dal 2020 per i bambini fino a quattro anni. L’apparecchio avverte con un segnale della presenza del bambino, nel caso in cui lo sportello venisse chiuso con il seggiolino ancora occupato a bordo. Come ricorda il Corriere della Sera, nelle versioni più recenti il dispositivo è integrato con il seggiolino. Ma in altre deve essere aggiunto e collegato, per poi essere attivato. Le indagini proseguiranno quindi con l’approfondimento tecnico sul veicolo e una serie di verifiche sul dispositivo.

L’avvocato: «Qualcosa non ha funzionato»

Da quella mattina di giovedì 18 luglio, il padre non si dà pace. I suoi avvocati Giorgio Pietramala e il figlio Luca dicono che l’uomo sia ancora sotto shock. Lui e sua moglie sin da subito sono assistiti dagli psicologi dell’azienda ospedaliera locale. Gli avvocati invitano alla cautela sugli sviluppi delle indagini: «È tutto da chiarire. Ci sono accertamenti tecnici e verifiche nell’indagine. Qualcosa non ha funzionato e sarà il pm a stabilirlo».

Il ritrovamento nel parcheggio

La bambina era stata ritrovata ancora sul seggiolino del Suv del padre tra le 12 e le 13 di giovedì 18 luglio dai colleghi del padre. L’uomo aveva lasciato l’auto nel parcheggio della ditta dove lavora al mattino. Prima avrebbe dovuto portare la figlia all’asilo nido. L’auto è rimasta sotto il sole per diverse ore, diventando incandescente con l’ondata di caldo di quel giorno. Quando i colleghi sono usciti per la pausa pranzo, hanno visto la bambina ancora dentro l’auto e hanno dato l’allarme. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti, ma la corsa al pronto soccorso non è bastata per salvare la bambina.

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