Lega il cane all’auto e lo trascina fino a ucciderlo: pastore di Montefiascone (Viterbo) condannato a 8 mesi di reclusione e 12mila euro di multa

I fatti risalgono al 2021. L’appello dell’associazione Lav: «Quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un’emergenza?»

È stato condannato a 8 mesi di reclusione e 12mila euro di multa l’uomo che il 18 febbraio 2021 aveva legato e trascinato un cane con la sua auto provocandone la morte. L’accusa nei suoi confronti, precisa l’associazione ambientalista per la salvaguardia della vita e dei diritti degli animali Lav (Lega Anti Vivisezione) che ha condotto la battaglia, è di «maltrattamento aggravato da morte dell’animale». I fatti risalgono al 2021 quando i carabinieri di Montefiascone in provincia di Viterbo sono intervenuti fermando un uomo, un pastore, alla guida di un’auto a cui era ancora legato l’animale, ormai esamina. L’immediata identificazione dell’uomo – si legge sul sito della Lav – ha permesso di portare avanti la battaglia legale.


«Queste atrocità non possono restare impunite»

«La condanna è un atto dovuto di giustizia nei confronti del cane ucciso tra atroci sofferenze, purtroppo l’attuale legge contro i maltrattamenti prevede pene esigue che non fungono da deterrente, e i cani di cronaca degli ultimi mesi lo dimostrano. Basta citare alcuni casi diventati simbolo, come Aron, Leone, la capretta di Anagni e ultimo il gatto rosso Caracas. Inoltre, il trascinamento di cani con mezzi a motore fino a causare gravi lesioni o la morte è purtroppo spesso utilizzato come metodo per punire i cani o per allontanarli da una determinata zona», ha dichiarato Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari LAV. Per Ferrari queste atrocità «non possono restare impunite e devono essere perseguite». Ma «simili crimini – continua la responsabile – non sembrano una priorità per la Commissione Giustizia della Camera, che da ben quattro mesi non calendarizza più la discussione sulla nuova legge contro i maltrattamenti, ignorando la volontà dell’opinione pubblica. Ci chiediamo quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un’emergenza?», conclude.


Foto copertina: Foto 122364907 © Nattasak Buranasri | Dreamstime.com

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