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Siena, violentò una compagna di classe: condannati i genitori del 16enne. I giudici: «Non lo hanno educato al rispetto della donna»

20 Luglio 2024 - 13:35 Ugo Milano
Il Consiglio di Stato ha messo fine a una lunga serie di incertezze e contenziosi sul concorso dirigenti, sbloccando assunzioni
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I fatti risalgono al 2015. Valditara: «I genitori devono rispondere delle violenze commesse dai figli»

Il Tribunale di Firenze ha condannato a un risarcimento danni di circa 27mila euro i genitori di un ragazzo, all’epoca 16enne, che ha violentato una compagna di classe in un liceo di Siena. Per i giudici, scrive il Corriere Fiorentino, non hanno «educato bene», la cosiddetta «culpa in educando» dell’articolo 2048 del codice civile sulle responsabilità genitoriali. Il minorenne era stato, invece, condannato nel 2022 per violenza sessuale aggravata. Dopo la condanna, i genitori della vittima aveva chiesto un risarcimento di 100 mila euro di danni al ragazzo, ai suoi genitori e a scuola e ministero dell’Istruzione. Ma il Tribunale aveva stabilito, in quell’occasione, la sola responsabilità del ragazzo e dei suoi genitori che «non hanno vigilato sul comportamento del figlio, attraverso una corretta educazione fondata sul rispetto degli altri e delle donne in particolare», si legge nella sentenza.

La vicenda

I fatti risalgono al 2015 quando il ragazzo, all’epoca 16enne, ha violentato la sua compagna di classe all’interno di un ripostiglio di un liceo di Siena. Subito dopo lo stupro, la vittima ha raccontato ai suoi genitori di aver subito violenza, manifestando sin da subito disturbi da sindrome post traumatica da stress tanto che i medici – precisa il quotidiano – le avevano certificato 18 mesi di inabilità temporanea durante i quali si è dovuta sottoporre a cure specifiche per traumi del genere. Alla ragazza spetta anche la liquidazione degli interessi per il cosiddetto «danno da ritardo» nel pagamento che saranno conteggiati sulla somma liquidata a partire dal 30 aprile 2020, ovvero una data intermedia tra il fatto (2015) e la sentenza (2024).

Valditara: «I genitori devono rispondere delle violenze commesse dai figli»

Sulla sentenza è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Valditara. «Molto importante questa decisione giurisprudenziale che chiama i genitori a rispondere civilmente per violenze gravi commesse dai figli. Va nella stessa direzione della norma contenuta nel ddl sulla #condotta che prevede multe per chi aggredisce gli insegnanti. La #scuola e la società debbono sempre più fondarsi sulla responsabilità individuale», ha scritto su X.

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