Autonomia differenziata: su Corriere e Repubblica sondaggi sul referendum con esiti opposti
Mentre parte la raccolta delle firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata, con l’impegno di tutte le forze di centrosinistra con i rispettivi leader in campo due grandi quotidiani si chiedono se ci sarà mai il quorum dei votanti per rendere la consultazione valida. Ipsos per Corriere della Sera e Noto Sondaggi per Repubblica danno due risultati diametralmente opposti. Per il primo il quorum è ancora lontano (solo il 33 per cento andrà sicuramente a votare), per il secondo istituto, invece, almeno il 55 per cento degli italiani si recherà alle urne.
L’analisi di Noto su Repubblica
Per Noto sondaggi «il 55% degli italiani è al momento intenzionato a votare, quindi se tale stima, elaborata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica, sarà rispettata il referendum ha buone probabilità che sia valido, anche con un discreto margine». Chi vota sostiene partiti di opposizione: «dal 68% degli elettori del Pd al 95% dei simpatizzanti di Alleanza verdi sinistra. Però è anche da notare che la propensione ad entrare in cabina elettorale coinvolge pure il 68% dei votanti Forza Italia (la stessa percentuali dei dem), mentre tra i seguaci di FdI scende al 44% e tra i leghisti comunque arriva al 58%». La partecipazione varia da Nord a Sud. Mentre nelle ultime elezioni europee l’astensionismo ha regnato sovrano nel Mezzogiorno, nel caso del referendum sull’Autonomia differenziata ad andare nelle regioni del Sud Italia sarà il 68% dei cittadini.
L’analisi di Nando Pagnoncelli sul Corriere
Ipsos è decisamente più pessimista «solo un terzo sembra essere deciso a partecipare all’eventuale consultazione, mentre il 26% non lo esclude ma è incerto. Con questi numeri, per la nostra esperienza,
la partecipazione è ancora lontana dalla soglia». Non solo, nel sondaggio si sottolinea come gli italiani in realtà sappiano ben poco della riforma: «solo il 16% si dichiara infatti adeguatamente informato, mentre 29% ha avuto modo di ascoltare qualche notizia e il restante 55% ne ha sentito parlare senza saper bene di cosa si tratti o è all’oscuro del tema». Non si sono grosse differenze territoriali: «il 58% dei votanti decisi si schiera per l’abrogazione, 42% per la conferma. È certamente troppo presto per dire qualcosa di solido sul voto referendario. Per ora possiamo affermare che l’attenzione sul tema non cresce».
(in copertina il banchetto per la raccolta firme per il Referendum contro l’Autonomia differenziata, promosso dalla CGIL, ospedale San Filippo Neri, Roma 20 luglio 2024. ANSA/FABIO FRUSTACI)
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