«Il down informatico? È stato peggio del Millenium bug»

Parola di Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: «Da subito, però, è emersa la verità: c’era stato un errore di programmazione»

«Stiamo tornando alla normalità, ci sono ancora disagi per i passeggeri di aerei e treni, ma ormai siamo agli strascichi». Queste le parole di Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in una intervista al Corriere della Sera parlando del down globale causato da Crowstrike su un aggiornamento Microsoft. «Ci siamo immediatamente mossi per capire, abbiamo attivato i nostri contatti, svolto rapidi accertamenti: in questo clima di relazioni internazionali molto tese, con scenari di guerra ibrida, una criminalità cyber super agguerrita, gli attacchi hacker purtroppo non sono mai ipotesi remote. Da subito, però, è emersa la verità: c’era stato un errore di programmazione». Il bug, spiega, «purtroppo può capitare. Il rischio zero non esiste e in una società interconnessa e interdipendente come quella in cui viviamo può esserci un effetto domino. Ci lega una trama digitale: ogni nostro dato anche personale ormai è digitalizzato, immaginiamoci una grande spina dorsale informatica su cui si regge questo tipo di ecosistema. La vulnerabilità perciò va tenuta in conto, perfino il comportamento non corretto di un singolo utente può innescare l’errore». Ma per Ciardi è stato peggio del Millennium Bug, «alla mezzanotte dell’anno 2000 eravamo lì col fiato sospeso, si temeva il collasso di tutti i computer del mondo, eppure alla fine la colossale operazione di aggiornamento software ebbe successo. Il Millennium Bug non fu la fine del mondo, invece il blackout dell’altro ieri, ora lo possiamo dire, è stato un piccolo, grande tsunami. Tutto sommato, comunque, il sistema ha reagito bene all’impatto».


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