Nato, l’ira di Crosetto contro Stoltenberg: «Gli ho scritto un messaggio durissimo. Il Fronte Sud alla Spagna è un affronto»

L’intervista del ministro della Difesa a La Stampa sulla nuove scelte nella Nato. E su Trump: «Se eletto cercherà di ottenere la pace parlando con Putin»

Il Fronte Sud della Nato alla Spagna «lo considero quasi un affronto personale, una profonda delusione». Queste le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto a La Stampa contro il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. «Se ne ho parlato con lui? Gli ho scritto un messaggio durissimo. Mi ha fatto infuriare e ci saranno conseguenze sul piano dei rapporti personali. Il suo è stato il tradimento di un principio: era l’Italia a essersi battuta per introdurre il ruolo di inviato per il Fronte Sud. Stoltenberg non voleva. Ha dovuto metterlo nella risoluzione perché lo voleva l’Italia e così si è vendicato». Secondo il ministro l’Italia non ha un problema con la Nato, «ha un problema con Stoltenberg. È lui l’unico responsabile, forse perché guidato da logiche di appartenenza politica, venendo meno alla prima delle sue responsabilità: essere super partes».


«Se eletto Trump cercherà di ottenere la pace parlando con Putin»

Sul raggiungimento del 2% di spese militari «è un tema che si lega a doppio filo con la prossima Commissione europea. Dovremo fare una battaglia per scorporare le spese della Difesa dal patto di Stabilità. L’importante in questo momento è partire». E sull’Ucraina Crosetto è convinto che Trump cambierà la linea: «Cercherà di ottenere la pace riprendendo un dialogo personale con Putin per chiudere in fretta e questo può essere un problema. Sono importanti le regole con cui gli Stati devono confrontarsi: se il diritto internazionale viene messo da parte, prevale il diritto del più forte. Vale per l’Ucraina come per Israele». Inoltre «per Trump il raggiungimento del 2% diventerà un criterio con cui giudicherà ogni alleato. Ci dirà ‘difendetevi da soli’. E chi giudica sbagliati gli investimenti nella Difesa, vuol dire che pensa che l’Italia non debba difendersi, ma mettersi nelle mani di altri». «I Samp-T – spiega – sono armi difensive. Mi disgusta vedere politici come Conte sostenere una cosa quando sono al governo e il suo esatto contrario quando sono all’opposizione. Non ho tempo di discutere con gente che si posiziona a seconda dei like che vuole prendere sui social».


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