Tormentoni 2024: sì i Coma_Cose, no Elodie, un disastro Elettra Lamborghini. Il nostro pagellone

Niente male Alessandra Amoroso con BigMama, bene anche Ghali e Capo Plaza. Bocciati Anna, Paola&Chiara e Benji&Fede

I tormentoni estivi non sono un’invenzione nuova e non hanno sempre rappresentato un deprimente degrado culturale, come se la leggerezza o l’intrattenimento fossero concetti sempre troppo poco intellettuali. Ma è altrettanto giusto sottolineare che negli ultimi, più o meno, quindici anni, dall’avvento forzuto della cosiddetta «musica fluida», siano diventati una sorta di campionato a parte, un genere a parte, e le stagioni calde (ormai si parte con le proposte già in primavera, inutile puntare il dito contro l’estate) un periodo dell’anno in cui la discografia palesa, certifica, le proprie nuove debolezze. Si mette in moto quel meccanismo plastificato che propone un prodotto plastificato, un mood che ricorda quello di un’elezione politica, tra propaganda social (annunci su Instagram, balletti su TikTok…) e featuring che hanno più il sapore dell’alleanza. In politica si addizionano i voti, nella musica gli stream. Si tratta di canzoni che, fatte bene o male, e qualcuna, quest’anno e anche negli anni scorsi, è certamente ben ponderata, comunque risultano svolazzanti, futili, inconsistenti, vacue e prive di anima. Lo sono in realtà sempre state, un tempo però quella vacuità serviva ad adeguarsi ad un contesto, quello vacanziero e gioioso, serviva a spezzare la programmazione musicale, rappresentava una pausa dall’impegno cantautorale dell’autunno, quando insomma poi si tornava ad ascoltare musica più consistente e significativa. Oggi invece quella vacuità è diventata regola, anzi, con la bella stagione va moltiplicata. Perché oggi tutta la musica è svolazzante, anche i grandi capolavori impegnati, per chi ancora sa ed ha interesse a proporli, vengono masticati e sputati in pochi minuti. Figuriamoci quei pezzi che sono proprio pensati per durare il tempo di essere masticati e sputati. La stessa differenza che c’è tra un pollo arrosto e una gomma da masticare. Piacevole, ma non è cibo vero. Quest’anno noi di canzoni del genere ne abbiamo contate in tutto 74 e parliamo ovviamente solo di quei brani proposti da artisti che hanno un proprio peso specifico nella nostra discografia. Questo dato attesta definitivamente ciò che ogni settimana notiamo: questo nuovo mercato sarà anche democratico ma ha sminuzzato fino alla pura vaporizzazione il peso che la musica ha nelle nostre vite, perché ce n’è troppa di musica, è diventato troppo facile produrla e starle dietro è impossibile. Così la discografia è diventata perfetto territorio di pascolo per i famigerati tormentoni estivi. Ne abbiamo scelti 15 e gli abbiamo messo un voto.

A voi il nostro pagellone.