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Trump infiamma il suo popolo a una settimana dall’attentato: «Io estremista? Mi son preso una pallottola per la democrazia!» – Il video

21 Luglio 2024 - 00:11 Diego Messini
In Michigan il primo comizio dopo l'investitura e il primo con a fianco il candidato vice J.D. Vance. Il sondaggio "live" contro i Democratici

A una settimana esatta dall’attentato in cui ha rischiato di morire per mano del 20enne Thomas Matthew Crooks, Donald Trump torna a parlare ad un affollato comizio. Lo fa a Grand Rapids, in Michigan, uno degli Stati in cui potrebbe decidersi la corsa presidenziale a novembre. Ad introdurlo alla folla in visibilio è per la prima volta J. D. Vance, il 39enne scelto pochi giorni fa da Trump come suo candidato vicepresidente. «Sarà un grande vicepresidente», lo esalta il tycoon prendendo le parole. A pochi giorni dall’ufficializzazione della sua investitura a candidato dei Repubblicani, Trump riporta ai suoi di non avere «mai visto una convention con tanta unità e amore» come quella appena chiusa a Milwaukee. «Nonostante quel che hanno scritto gli spacciatori di fake news, non c’è stata una sola lite, tutti hanno lavorato in modo perfetto». Sente il vento in poppa, Trump, e assicura al suo popolo – l’orecchio ormai libero dalla benda resasi necessaria dall’attentato – che «tra meno di quattro mesi vinceremo, qui in Michigan e in tutti gli Usa. Torneremo ala Casa Bianca con una vittoria a valanga» in quella che sarà «l’elezione piu importante nella storia del Paese».

Il sondaggio-farsa sui Democratici e i temi chiave

Già, ma contro chi se la vedrà nei prossimi mesi Trump? Che l’avversario tra i Democratici continui ad essere Joe Biden è ormai tutt’altro che certo, e il Repubblicano non si fa sfuggire l’occasione di mettere in ridicolo lo psicodramma in corso nel campo avversario. «Ora facciamo un sondaggio, di quelli che piacciono tanto ai media: chi vorreste come candidato contro cui vincere a novembre: Kamala Harris o quel corrotto di Joe Biden?», lancia ridacchiando Trump. La folla fischia la prima, e ricopre di “buu” il secondo. Lui incassa e raddoppia: «Correrei volentieri pure contro la pessima governatrice di questo Stato» (Gretchen Whitmer, il cui nome viene spesso evocato come possibile rimpiazzo di Biden, ndr). Eppure Trump sembra aver abbracciato una svolta “ecumenica”, e non ci sta a passare per candidato estremista. «Non sono un estremista, sono una persona di buon senso. Mi accusano di essere un sostenitore del Project 2025, invece io non ne so nulla e non ne voglio sapere nulla. Mi accusano di essere una minaccia per la democrazia, ma per la democrazia la scorsa settimana mi son preso una pallottola!», s’immola Trump, già tornato a evocare la protezione dall’alto che sabato scorso gli avrebbe salvato la vita. Poi il tycoon entra nel vivo dei temi su cui convincere l’elettorato: l’energia («faremo scendere rapidamente prezzi delle bollette, almeno del 50%»), la sicurezza («sigilleremo il confine col Messico e fermeremo l’invasione»), la protezione dei posti di lavoro. Make America Great Again, ripete piu volte lo slogan Trump. E il suo popolo risponde rapito.

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