Allarme per i minorenni evasi dal carcere di Casal del Marmo. Due fermati di cui uno a L’Aquila, si cerca il terzo
Sono stati arrestati dalla polizia di Roma e L’Aquila i due 17enni evasi dal carcere minorile di Casal del Marmo. Ma manca all’appello il 15enne. evaso con loro. Tutti gli evasi sono minorenni di origine tunisine: erano in attesa di giudizio per furto, rapina e spaccio. Uno dei tre minori è stato arrestato a L’Aquila. Ma le autorità sono sulle tracce degli altri due «perché ritenuti particolarmente violenti». L’allarme è stato lanciato a tutte le forze dell’ordine. Al setaccio la Capitale, in particolare modo il quadrante della stazione Termini. Dopo una partita di calcio, riporta il quotidiano Repubblica ,i tre hanno scavalcato il muro di recinzione e sono fuggiti intorno alle 17 di domenica 21 luglio, approfittando di una rissa in corso. Un piano calcolato da tempo, perché i giovani, secondo una prima ricostruzione consegnata alle forze dell’ordine, sono andati in un magazzino e hanno caricato sulle loro spalle tre reti per materassi accatastate dopo l’ultimo rogo nel carcere. Sono diventate le “scale” utili per l’evasione.
La falla nella sicurezza
I tre sono stati immortalati anche dal sistema di videosorveglianza durante la loro fuga. Ma, riporta il quotidiano, a guardare le immagini in quel momento non c’era nessuno. In quel momento nella struttura, con una rissa in corso, erano presenti solo quattro agenti. Massimo Costantino, segretario generale del sindacato Fns Cisl denuncia a Repubblica: «A Casal del Marmo ci sono 56 minorenni, adesso meno tre unità, e quattro poliziotti penitenziari. E’ una situazione insostenibile». Nel carcere minorile di Casal del Marmo la situazione non è facile: il 7 luglio è stata sgomberata un’intera sezione per l’incendio di un materasso, il 27 giugno una maxi rissa ha sconvolto la serata dentro all’istituto, il 9 giugno in un rogo per protesta contro le condizioni dentro al carcere in tre sono finiti ricoverati mentre il 17 maggio altre tre celle sono state date alle fiamme.
Uilpa: «Quanto costa un’evasione? Sarebbe più proficuo spendere nel potenziamento delle unità»
Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, spiega: «Per una serie di ragioni, non avevamo e non abbiamo molti dubbi sul fatto che i fuggiaschi di ieri, tutti minori, vengano ripresi e ricondotti in carcere in breve tempo. Di solito questi ragazzi non godono di appoggi esterni e non di rado sono gli stessi familiari che li inducono a costituirsi. Questo, però, non cancella le falle del sistema le quali, al contrario, vengono ancor più evidenziate dalla certificazione che non si tratti di fughe organizzate. Insomma, basta deciderlo estemporaneamente e si può evadere con evidente facilità. Occorrerebbe poi interrogarsi su quanto costa un’evasione anche in termini di spese per le ricerche e tutto ciò che ne consegue. Somme che, evidentemente, sarebbe più proficuo investire in politiche di potenziamento della sicurezza, a partire dagli organici della Polizia penitenziaria mancanti di 18mila unità». «Ma evidentemente, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo tutto, da cui non si sente una parola quando si verificano questi accadimenti, preferiscono pensare ad altro senza voler rendersi conto che la situazione, alle condizioni date, è destinata a sfuggire completamente di mano», conclude De Fazio.
(L’area dedicata alle attivita’ sportive all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo a Roma, 26 marzo 2013. ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
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