In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
FACT-CHECKINGAnimaliDdl ZanLGBTQ+OmofobiaSessualitàTransgender

Il Garante per l’infanzia, il ddl Zan e l’interpretazione fuorviante sul «sesso con animali e cose»

Nessuno ha sostenuto tale pratica nelle proprie dichiarazioni o nelle proposte di legge

«Il ddl Zan, se fosse stato approvato, avrebbe consentito di fare sesso con animali e cose». Questa la teoria diffusa sui social nata dall’interpretazione erronea del titolo di un articolo del Corriere della Sera del 2021 su delle dichiarazioni del Garante per l’infanzia dell’Umbria.

Per chi ha fretta:

  • Secondo numerosi post sui social, la Garante per l’infanzia dell’Umbria avrebbe «aperto al sesso con animali» sulla base del ddl Zan.
  • Il ddl Zan non prevede il «sesso con animali» e non è stato approvato.
  • La Garante per l’infanzia dell’Umbria tracciava un’iperbole immaginando uno scenario futuro per criticare il decreto e non descriveva veramente i contenuti del ddl Zan.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica (qui un altro). Nella descrizione si legge: 

UMBRIA: LA GARANTE PER L’INFANZIA APRE AL SESSO CON GLI ANIMALI

Il contenuto circola anche su X (ex Twitter) diffuso dall’account «Cristina Wonder», legato al gruppo complottista VV.

Quello mostrato è un articolo pubblicato il 7 luglio 2021 e reperibile anche online sul sito del Corriere della Sera. Il titolo sulla versione cartacea recita: «La Garante dell’Infanzia: apre al sesso con animali. Ed è polemica: “Lasci”». Da molti, i due punti alla fine della prima frase non sono stati interpretati correttamente (escludendoli dalla lettura), portando alla diffusione di una notizia falsa. Il riferimento è al disegno di legge contro l’omotransfobia a prima firma Alessandro Zan, allora deputato e oggi europarlamentare con il Pd. Il disegno di legge venne approvato dalla Camera il 4 novembre 2020, ma affossato in Senato il 27 ottobre 2021.

Chi è Maria Rita Castellani

Il testo del disegno di legge è inviso alla destra e lo è anche anche a Maria Rita Castellani, nel 2021 Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della regione Umbria scelta dalla governatrice leghista Donatella Tesei. Castellani è autrice di un libro pubblicato nel 2014 dal quale è molto chiaro che le sue idee sono diametralmente opposte a quelle che hanno portato al ddl Zan. Il libro si intitola Sono figlia di genitori gay e – si legge nella sinossi inclusa su Amazon – «è tratto dal diario immaginario di una diciottenne, Iscia, che racconta il suo bisogno struggente di famiglia naturale. Con il linguaggio semplice e diretto della narrazione la ragazza reclama il diritto inalienabile alla felicità, un diritto che le è stato negato privandola della mamma». 

Le dichiarazioni della Garante per l’Infanzia dell’Umbria sul ddl Zan

Nel suo intervento di critica, pubblicato per intero sul sito Umbria On e da lei firmato, Castellani sostiene – come lei stessa specifica, a partire dal comma D dell’articolo 1 – che con il ddl Zan «il concetto d’identità cambia. Non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto». Dunque, «si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù». Parole che nel 2021 raccolsero critiche da parte del centrosinistra.

Sesso con animali e incesto nel ddl Zan – Cosa dice il testo

Il ddl Zan non prevede nulla di quanto viene descritto da Castellani. Nel testo non appare mai la parola «animali» né quella «incesto». Di seguito il comma D su cui Castellani elabora.

«Per identità di genere si intende l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dal­l’aver concluso un percorso di transizione».

Infine, va notato che, in Italia, il sesso con gli animali, nei casi in cui questo avviene con costrizione dell’animale, è considerato maltrattamento, come stabilito da una sentenza del tribunale di Bergamo dell’11 febbraio 2021 che applicava al caso l’articolo 544 del codice penale. L’incesto è invece illegale solo nei casi in cui causi pubblico scandalo.

Conclusioni

Un articolo del Corriere della Sera su una vecchia polemica viene ripescato generando la diffusione di una notizia falsa, ma le parole di Castellani sono fuori luogo oggi come allora, poiché nulla all’interno del testo del ddl Zan «apre al sesso con animali e cose».

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche:

Articoli di FACT-CHECKING più letti