L’atleta escluso dal nuoto artistico: «Le Olimpiadi non sono pronte al primo uomo in uno sport di sole donne»

Giorgio Minisini, 28 anni, non è stato convocato nella squadra: «Ambiente conservatore»

Da Parigi 2024 gli uomini possono entrare nelle squadre di nuoto artistico per le Olimpiadi. Ma di 96 convocati di 18 paesi nessuno è maschio. Ha mancato la convocazione anche Giorgio Minisini, 28 anni. Che oggi a La Stampa parla di un’enorme occasione persa: «Si è visto lo stato culturale dello sport e forse non solo quello. Così poco pronti a inserire un elemento di diversità da rifiutarlo in toto». La federazione secondo lui ha sbagliato: «Sono stati inseriti gli uomini senza creare dei parametri e tutti si sono preparati con 8 donne tentando di aggiungere un uomo nel ruolo di una ragazza. Chiaramente risultava un elemento estraneo».


Un ambiente conservatore

Secondo Minisini il nuoto artistico «è un ambiente conservatore. Uno spreco, potevamo essere considerati pionieri, tracciare una rotta sociale: guardate come si coinvolge, come si mette in pratica l’inclusione. Mediaticamente è assurdo, però nessuno ha fatto il lavoro giusto. Hanno detto, infiliamoci gli uomini, senza creare la possibilità di renderli competitivi. Una scatola vuota, senza integrazione». Anche se per le quote azzurre secondo lui è «troppo presto. Certe nazionali non hanno ancora investito sui ragazzi e sarebbero state escluse. Occorreva un atto dimostrativo, non lo hanno voluto fare. Il nuoto artistico ha aspettato che il problema venisse risolto dall’alto, magari che gli regalassero una competizione extra per fare il doppio misto. Negli sport di giudizio si tende a valutare secondo le aspettative: se c’è un uomo tra le donne vedi una differenza e tendi a dare un voto più basso perché è disomogeneo».


Il ritiro

Minisini si è ritirato dall’attività agonistica: «Siamo tanto in ritardo su battaglie importanti, come l’integrazione, la discriminazione e proprio quando si spinge sull’acceleratore la risposta di contraccolpo è violenta. Quando una cosa è complicata fa paura. In piscina questo è successo e fuori è uguale. Su problematiche reali si innescano chiusure integraliste». Le Olimpiadi non sono pronte al primo uomo in uno sport di sole donne: «Vorrei portare un’idea di sport diverso, a partire dal mio che insegue il risultato a ogni costo, pure costruendo un ambiente che chiede la rinuncia della sanità mentale». Lui, infatti, ci ha rinunciato «totalmente. Mi sono annullato, ho proprio alcuni vuoti nel passato. C’era anche una mia predisposizione personale, ma appunto dovremmo lavorare in una condizione che non ci esponga così».

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