La Lega espelle Igor Bosonin, uno dei quattro indagati per l’aggressione al giornalista Andrea Joly

Si candidò nel 2018 come sindaco (per CasaPound) a Ivrea. Poi passò al Carroccio, dove dichiarano: «Dopo quanto accaduto la tessera gli verrà ritirata e non avrà più rapporti con noi»

«Igor Bosonin da questo momento non ha più rapporti con la Lega». Parola del deputato Alessandro Giglio Vigna, «segretario pro tempore» del partito di Matteo Salvini del Canavese. Bosonin risulta fra gli indagati per il pestaggio del giornalista della Stampa Andrea Joly, avvenuto sabato sera all’Asso di Bastoni, circolo frequentato da militanti di estrema destra. «Bosonin – sottolinea Giglio Vigna nelle parole riportate anche da Repubblica – è un tesserato della Lega, ma come sostenitore e non come militante (il partito prevede infatti un doppio grado di tesseramento, ndr). Aveva però fatto domanda per diventare militante, ma a questo punto si può dire che la richiesta non verrà neanche vagliata. Dopo quanto accaduto la tessera gli verrà ritirata e non avrà più rapporti con la Lega».


Bosonin e la candidatura nel 2018 come sindaco (per CasaPound) a Ivrea

Bosonin non è un militante comune: nel 2018 si candidò come sindaco a Ivrea con CasaPound, prima di passare alla Lega. «Noi sapevamo che non era più militante di CasaPound – sottolinea Giglio Vigna -, oltretutto in sede di tesseramento per la Lega bisogna dichiarare nero su bianco di non essere iscritti da nessun’altra parte. Ma non possiamo certo sapere cosa fanno tutti i nostri iscritti fuori dalle mura del partito, non è possibile conoscere tutti i movimenti nella vita privata». E sottolinea che la Lega è «profondamente antifascista, lo è dovunque e lo è in un territorio come il Canavese che è stato protagonista della lotta partigiana».


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