Charli XCX, Beyoncé e lo star system già al servizio di Kamala Harris. Aspettando Taylor Swift

La «brat summer» a sostegno della candidatura (e dell’elezione) dell’attuale vicepresidente degli Stati Uniti ha già molti ambasciatori provenienti dal mondo dello spettacolo

Il sasso è stato lanciato nel lago solo da una manciata di ore, eppure le onde sembrano già alte. Kamala Harris potrebbe correre per i democratici alla Presidenza degli Stati Uniti e, in epoca moderna, la battaglia che ha già accettato di combattere contro Trump non potrà che passare anche dagli endorsement che arrivano dal mondo dello showbiz culturale. Mentre tutti stanno alla finestra aspettando Taylor Swift – con quella potenza di fuoco elettorale calcolata intorno alla straordinaria percentuale del 18% -, è in realtà una cantautrice britannica nelle ultime ore ad aver creato un trend gigantesco, il primo in favore della Harris. Parliamo di Charli XCX, che è inglese e negli Stati Uniti, a Los Angeles per la precisione, ci vive solo per la metà del suo tempo. Sono le due e mezzo del mattino di ieri quando su X pubblica una frase semplicissima: «kamala IS brat». Il riferimento è al suo ultimo album, che si intitola appunto Brat, che da dizionario vorrebbe dire «monella», «ragazzaccia», «discola», in realtà abbinato alla nuova candidata alla presidenza, in maniera così netta e semplice, come se fosse il riuscitissimo claim di una campagna pubblicitaria, assume un significato del tutto politico. Anzi, politicamente efficace, infatti è diventato immediatamente il primo movimento social ufficiale in favore della candidatura di Kamala Harris.


Il senso che Charli XCX ha dato alla parola «Brat» nel disco, che molti considerano il suo migliore e tra i migliori dell’intera stagione musicale a livello mondiale, è di donna schietta, onesta e sopra le righe, purissimo girl power. La candidatura di Kamala Harris in questo senso, culturalmente, potrebbe rappresentare qualcosa che supera perfino la grandezza della poltrona più importante e scomoda del mondo. Specie se dall’altra parte della barricata si trova Donald Trump. Certamente per questo «kamala IS brat» (da notare bene anche l’utilizzo di maiuscole e minuscole, di sicuro non casuale) in questa campagna elettorale, che si preannuncia elettrizzante, forse mai come in questo caso, proprio sul campo della comunicazione ancor prima che su quello dei programmi, si può considerare come la rottura del ghiaccio, la prima vera mossa di campagna elettorale in favore di una candidata che aveva già ricevuto il pubblico appoggio di personaggi femminili di spicco della cultura pop americana, Hollywood a parte, da Cher a Billie Eilish, da Barbra Streisand ad Ariana Grande e Cardi B, fino a Lizzo, Lil Nas e Demi Lovato. Per dire: Beyoncé, da sempre estremamente scettica nel concedere la propria musica per manifestazioni politiche, secondo quanto scrive la Cnn, avrebbe dato via libera all’istante per l’utilizzo della sua Freedom (con Kendrick Lamar) per accompagnare il primo trionfale ingresso di Kamala Harris nella sede ufficiale della sua campagna elettorale. In passato la regina della musica leggera contemporanea aveva concesso la propria benedizione pop giusto a Hillary Clinton con un live insieme al compagno Jay-Z, manifestando la volontà di vedere una donna alla guida degli Stati Uniti. Non stupisce dunque che al netto del (momentaneo?) silenzio social, che viene il sospetto possa anche non essere casuale, quello di Beyoncé sia un endorsement gigantesco. Il coinvolgimento, che a questo punto possiamo considerare ufficiale, di Charlie CXC è del tutto diverso, non si tratta solo di un semplice «io sto dalla sua parte», un banale invito al voto, ma è concettuale, la proposta di una lettura calibrata al millimetro del personaggio Kamala Harris.

L’impressione è che a Harris sia stato servito un contenuto altamente utilizzabile per la sua corsa, tant’è che la vicepresidente non ha perso tempo nell’adeguare il banner del profilo X ufficiale del suo quartier generale alla grafica del disco di Charlie XCX.  Così la «Brat Summer», così come è stato ridefinito il prossimo futuro della campagna elettorale della Harris, possiamo considerarlo come un vero e proprio atto politico, coinvolgente come deve essere un atto politico in tempi di campagna elettorale, e in questo senso la ruota gira perfettamente oliata: oltre 46 milioni di views del post su X, oltre 50mila ricondivisioni, una gigantesca quantità di meme e rielaborazioni dei brani del disco aggiungendo la risata contagiosa di Kamala Harris. Le elezioni negli Stati Uniti si combattono (e vincono) anche così: facendo le «monelle», andando «sopra le righe», da vere e proprie brat girl.  

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