Scampia, 2 morti e 13 feriti per il crollo alle Vela Celeste. Due bimbe gravissime, almeno 800 persone evacuate – Il video
Sono circa 800 le persone evacuate, di cui almeno 300 minori, dopo il crollo del ballatoio nella Vela Celeste al quartiere di Napoli, avvenuto alle 22.30 di ieri 22 luglio. Al momento il bilancio delle vittime è di due morti e 13 feriti, di cui 7 minori. Due bambine di 4 e 7 anni sono ricoverate all’ospedale Santobono di Napoli in gravissime condizioni, per lesioni multiple del cranio. Le due bambina si trovano in Rianimazione con prognosi riservate
L’evacuazione e l’assistenza agli sfollati
I vigili del fuoco al momento hanno escluso la presenza di altre persone sotto le macerie. Nel frattempo, ha spiegato il prefetto di Napoli Michele di Bari, sono state individuate delle strutture alternative, in cui alloggeranno le persone che non avranno la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni. Gli operatori della Protezione civile regionale hanno predisposto già per questa mattina la colazione per tutti gli sfollati. «Abbiamo già previsto il pranzo per tutti – ha spiegato il prefetto – e attiveremo un’altra misura che riguarda gli assistenti sociali. Ci sono 73 disabili in questo immobile, sono tutti seguiti e stiamo seguendo l’evoluzione di questo fenomeno».
Che cosa è successo a Scampia
Secondo la prima ricostruzione il cedimento di un ballatoio di collegamento verificatosi al terzo piano ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo piano e del primo. I vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l’evacuazione dei piani alti mentre sono in corso le verifiche di stabilità nella parte coinvolta dell’edificio.
I nomi dei morti
L’agenzia di stampa Agi scrive che i morti sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata a causa dei gravi traumi riportati. I bambini ricoverati in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Santobono sono: Anna,4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Due bambine si trovano ricoverate in rianimazione. Gli adulti sono invece tra l’Ospedale del Mare e il Cardarelli. Si tratta di Luisa Abbruzzo, 23 anni; Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, (ricoverato in codice rosso). Nell’ospedale Cardarelli sono ricoverati in codice rosso, non in pericolo di vita: Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; Patrizia Della Ragione, 53 anni.
Il boato
L’agenzia di stampa Dire scrive che uno dei due morti è un 28enne, R.A., che lavorava in una macelleria. Due dei tre feriti gravi sono bambini. Un boato distintamente udito dai residenti alle 22,30 avrebbe di poco anticipato il cedimento. Il prefetto di Napoli Michele Di Bari ha riunito il centro coordinamento soccorsi per le prime attività necessarie ed urgenti tra cui anche il coordinamento delle forze di polizia per cinturare e mettere in sicurezza l’area. Nelle prime ore del mattino il prefetto e il sindaco Gaetano Manfredi hanno effettuato un sopralluogo. Si deve trovare una sistemazione adeguata alle persone sfollate. Una folla si è riunita nelle ore della notte. Tante persone sono arrivate dalle altre Vele e dalle zone limitrofe. Volontari e personale sanitario stanno evacuando lo stabile.
La dinamica e i lavori
L’intera Vela celeste si presenta transennata da lamiere che delimitano l’area di un cantiere dove sono in corso lavori idrici e fognari. Sul fatto la Polizia ha aperto un’indagine. Non si esclude alcuna ipotesi, la più accreditata è quella di un cedimento strutturale ma per avere la certezza occorrerà portare a termine le verifiche da parte dei vigili del fuoco. La Vela Celeste è una delle ultime rimaste in piedi a Scampia dopo gli abbattimenti per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti e cancellare il marchio di Gomorra dal quartiere.
La Vela Celeste
Ad aprile è stato annunciato il piano di rigenerazione urbana dell’amministrazione. La Vela B, o Vela Celeste, sarà riqualificata con 18 milioni di euro del Piano Periferie. Il progetto prevede il rifacimento degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e del rifacimento delle superfici orizzontali di copertura. La B o Celeste sarà l’unica Vela che resterà in piedi come simbolo del passato, del quartiere e delle battaglie del territorio «per il riscatto che questa comunità ha condotto», come ha annunciato il comune di Napoli.
Cosa sono le Vele di Napoli
Le Vele, sette in tutto, sono state costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall’architetto Franz Di Salvo. Nel progetto erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Un nucleo di socializzazione che non fu mai realizzato. E negli anni le Vele sono diventate sempre più sinonimo di degrado, di malavita e spaccio di droga. Poi la decisione di rilanciare radicalmente il quartiere con l’abbattimento della gran parte, la riqualificazione di alcune, e la destinazione in una di esse di alcuni corsi di laurea di Medicina.
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