La 30enne in lacrime per strada a Torino: «Aiuto, mi hanno violentata». Il passaggio in una villa, il giallo della chiamata interrotta al 112

La donna ha raccontato agli inquirenti di aver accettato il passaggio di un 40enne la notte della presunta violenza. Poi lei aveva provato a chiamare il 112, ma l’uomo avrebbe interrotto la telefonata

La procura di Torino indaga su una presunta violenza sessuale avvenuta in una villa in collina a pochi chilometri dalla città, tra Pecetto e Trofarello, dopo che una donna è stata soccorsa per strada in lacrime. La 30enne è stata trovata seduta sul ciglio di un marciapiede in un corso di Torino all’alba di domenica scorsa. A un passante che le si è avvicinata, la donna ha detto: «Mi hanno violentata in una villa in collina». 30 anni, italiana originaria della Bielorussia, apparentemente non aveva segni di violenza sul corpo, come spiega Repubblica. Chiamato il 112, la donna è stata portata ancora sotto shock all’ospedale Sant’Anna.


La serata con gli amici e l’incontro con il 40enne

La 30enne ha raccontato di essere stata avvicinata da un uomo di circa 40 anni la sera prima, poco dopo la mezzanotte. L’uomo le era sembrato «gentile e di bella presenza». Quella sera la donna aveva trascorso la serata con amici in un locale nel centro storico. Ha raccontato di aver bevuto con gli amici, poi «dopo la mezzanotte volevo tornare a casa: in piazza Vittorio Veneto ho salutato i miei amici e sono andata al parcheggio dei taxi».


Il passaggio alla villa in collina

È stato al parcheggio dei taxi che la donna ha incrociato il 40enne. Con lui ha chiacchierato e poi «mi ha chiesto se volevo andare a casa sua. Ero ubriaca – ha spiegato la 30enne – sono salita in macchina». Arrivati alla villa dell’uomo, i due hanno un rapporto sessuale. «Non ci capivo più nulla, non ricordo bene come è andata, ma so che dopo mi sono spaventata, ho provato a chiamare la polizia, fino a quando lui ha accettato di riportarmi a Torino».

La chiamata al 112 interrotta

All’una di quella stessa notte, un’ora dopo l’incontro al parcheggio dei taxi, al 112 era arrivata una prima chiamata dal cellulare della donna: «Aiuto», si sente gridare da una voce femminile. Dopo poco, l’operatore ha sentito un uomo intervenire al telefono: «Cosa stai facendo… Scusi è mia figlia che ha preso il telefono per giocare: è tutto a posto». A quel punto la telefonata si interrompe. Gli inquirenti hanno potuto individuare la provenienza della chiamata dalla collina di Trofarello. Ma al momento non è stato ancora possibile identificare l’uomo intervenuto al telefono. Anche perché la donna non ricorda né il suo nome, né l’indirizzo della villa.

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