La Camera boccia i ricorsi e conferma il taglio dei vitalizi per gli ex deputati: risparmio stimato di 15 milioni di euro

La misura riguarda circa 800 ex deputati

Confermato il taglio dei vitalizi per gli ex deputati. Così ha deciso oggi la presidente del Consiglio di giurisdizione della Camera, firmando la sentenza di primo grado con cui ha confermato la misura che riguarda circa 800 ex deputati. Pertanto, ci sarà il ricalcolo degli assegni percepiti sulla base del metodo contributivo per chi è stato eletto prima del 2012. Di conseguenza, il sistema contributivo, introdotto dal Regolamento di previdenza del 2012, viene così applicato anche ai vitalizi degli ex parlamentari, come previsto per tutti i pensionati. Stando al bilancio diffuso dall’Ufficio stampa della Camera, si tratta di una mossa che consentirà un risparmio stimato di «oltre 15 milioni di euro» per l’anno 2024. La sentenza prevede un’unica deroga: se per i parlamentari con più legislature il calcolo contributivo dovesse risultare in un assegno superiore a quello previsto dal precedente sistema retributivo, la pensione resterà limitata alla cifra minore.


La causa iniziata nel 2019

Il Consiglio di giurisdizione della Camera dei Deputati è composto da Laura Cavandoli (presidente), Gianluca Vinci e Debora Serracchiani e si è insediato nel settembre scorso. La sentenza di oggi è l’esito di una causa iniziata nel 2019 tramite il ricorso presentato da alcuni ex parlamentari contro la delibera del 12 luglio 2018, riguardante proprio il taglio ai vitalizi. Questa decisione non solo conferma i tagli dei vitalizi, ma conserva anche alcune mitigazioni, ovvero alcuni ripristini deliberati dall’ufficio di presidenza della precedente legislatura, presieduto al tempo da Roberto Fico, per rispondere a esigenze individuali.


M5s: «Contrasteremo in ogni modo l’avidità della maggioranza»

Soddisfatto il Movimento 5 Stelle. «Grazie a nostri ordini del giorno al bilancio interno, dell’anno scorso e di quest’anno, siamo riusciti ad arginare l’avidità di questa maggioranza, che non trova il tempo di parlare della guerra in Ucraina, del massacro in Palestina o dei problemi economici dei cittadini, ma lo trova invece quando si tratta di elargire prebende a una classe politica già privilegiata, dichiara Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera. «Dall’inizio della legislatura stiamo assistendo ad un continuo ritorno di una politica che pensavamo si fosse fatta un esame di coscienza. Abbiamo conflitti di interessi ovunque, persino ministri che fermano i treni a proprio piacimento. Per quel che ci riguarda, anche se soli, continueremo a contrastare con ogni sforzo questo modo di gestire la cosa pubblica», conclude.

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