Notti tropicali, estati infinite e giorni di gelo quasi spariti: come è cambiato il clima in Italia negli ultimi 40 anni

Un rapporto de Il Meteo ha analizzato come sono cambiate le temperature annuali dal 1985 ad oggi nelle diverse città italiane

Negli ultimi quarant’anni, le estati in Italia sono diventate sempre più lunghe e sempre più calde. L’ennesima conferma arriva da una ricerca elaborata da Il Meteo e pubblicata sul Corriere della Sera. Un team di meteorologi ha analizzato 185 milioni di dati, in un intervallo temporale compreso tra il 1985 e il 2023, per studiare l’evoluzione di cinque parametri: temperatura media annuale, anomalia della temperatura media mensile, notti tropicali (quando la minima non scende mai sotto i 20 gradi), giorni di gelo e caldo estremo. «Negli ultimi quarant’anni abbiamo registrato temperature in costante aumento, con un’impennata negli ultimi cinque anni», spiega Lorenzo Tedici, meteorologo de Il Meteo e tra gli autori del «Rapporto sul Clima del XXI secolo», pubblicato in questi giorni.


Il ruolo del cambiamento climatico

Alla radice di questa situazione c’è ovviamente il cambiamento climatico. I gas a effetto serra rilasciati in atmosfera impediscono a una parte dei raggi solari di essere riflessi nello spazio, intrappolandoli di fatto nell’atmosfera e provocando un aumento delle temperature, non solo in estate. La comunità scientifica sostiene da tempo che si tratta di un fenomeno ascrivibile non a cicli naturali del pianeta ma al comportamento dell’uomo e, in particolare, alla combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas. «Stiamo pompando in atmosfera quantità esorbitanti di gas a effetto serra», commenta Mattia Gussoni, anche lui tra gli autori del rapporto de Il Meteo.


Come cambia la temperatura nelle città italiane

La ricerca del team di meteorologi ha evidenziato che Rieti è il capoluogo con l’aumento più marcato della temperatura media annuale: dai 13 gradi degli anni Ottanta agli oltre 17 gradi del 2023. Seguono Forlì, Reggio Emilia e Cuneo (passata da 9,6 a 12,5°C). Per quanto riguarda le grandi città, Torino fa segnare un +2,2°C nel giro di quarant’anni, Milano +1,9°C, Roma +1,8°C. Nella Capitale, inoltre, le giornate di gelo sono diventate una vera rarità. Negli anni Ottanta, se ne contavano in media 25 all’anno, oggi soltanto una, destinata a scomparire entro il 2030. «Un aumento di 2 gradi può sembrare poco, ma dal punto di vista climatico questo rappresenta uno stravolgimento delle condizioni meteo», spiegano i meteorologi de Il Meteo. Un altro indicatore emblematico è quello relativo alle notti tropicali, dove la temperatura minima non scende mai sotto i 20 gradi. In questo caso, sono soprattutto le città del Nord a soffrire. A Bergamo, le notte tropicali sono passate da 8 (nel 1985) a 62 (nel 2023), a Milano da 21 a 71, a Padova da 44 a 80.

Un nuovo record del giorno più caldo mai registrato?

E a conferma della direzione in cui ci stiamo movendo, i dati preliminari di Copernicus – il servizio finanziato dall’Unione europea che studia, tra le altre cose, anche i cambiamenti climatici – dicono che domenica 21 luglio 2024 potrebbe passare alla storia come il giorno più caldo mai registrato. Il record precedente risale ad appena un anno fa, il 6 luglio 2023, quando la temperatura media globale toccò i 17,08°C. Nei giorni scorsi, il termometro è salito a 17,09°C, ma i dati sono ancora da confermare. «Ciò che è davvero sconcertante è quanto sia grande la differenza tra la temperatura degli ultimi 13 mesi e i precedenti record di temperatura», ha osservatore Carlo Buontempo, direttore di Copernicus. «Siamo ora in un territorio davvero inesplorato e, poiché il clima continua a riscaldarsi, siamo destinati a vedere nuovi record infranti nei mesi e negli anni a venire».

In copertina: Il prato secco davanti alla Basilica di San Giovanni, a Roma, 19 agosto 2023 (ANSA/Angelo Carconi)

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