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Femminicidio Francesca Deidda, trovate tracce di sangue nell’auto: «Venduta dal marito dopo la scomparsa»

24 Luglio 2024 - 20:09 Ugo Milano
Il corpo della donna Cagliaritana è stato ritrovato in un borsone mesi dopo la sparizione: in carcere Igor Sollai continua a non rispondere ai pm

I militari del Ris hanno di Cagliari hanno rilevato tracce di sangue nella Toyota Yaris di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate il 10 maggio scorso e il cui corpo è stato ritrovato in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nel sud della Sardegna, non lontano dal Ponte Romano sulla ex strada statale 125 “Orientale Sarda”. E mentre proseguono le indagini sull’omicidio della donna, il cerchio si stringe attorno al marito Igor Sollai, 43 anni, indagato dall’8 luglio scorso con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’uomo di rifiuta di rispondere alle domande del pm, ma l’inchiesta è a una svolta grazie al ritrovamento del corpo e alle rilevazioni nell’auto che usava Deidda. Sul sedile posteriore sono state trovate tracce ematiche e anche altri elementi utili all’indagine, domani 25 luglio verrà eseguito un sopralluogo nella casa dei coniugi in via Monastir a San Sperate. I tecnici del Ris passeranno al microscopio tutta la casa e si concentreranno in particolare sul divano che Sollai aveva messo in vendita negli scorsi mesi. Come la Toyota che usava la moglie, e per la quale si era poi raccomandato con l’acquirente affinché la lavasse bene e in profondità. I rilievi sull’auto sono iniziati alle 9 di mattina e si sono conclusi solo 7 ore più tardi, ora sarà necessario stabilire a chi appartiene il sangue, facendo un confronto con il dna di Deidda. Agli accertamenti domani nell’abitazione parteciperà anche una consulente dell’avvocato Piscitelli che rappresenta il fratello della vittima, e la criminologa Simona Ledda nominata da Roberta Bruzzone, impossibilitata a essere nell’Isola. Intanto Sollai, che aveva presentato istanza di scarcerazione, rimane in carcere su decisione del Tribunale del Riesame. I giudici hanno accolto l’opposizione del pm alla richiesta di domiciliari inoltrata dai legali del marito della vittima.

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