Mattarella critico su La Russa cita le botte al giornalista di Torino. E alla Lega: «Spero di poter ancora dire “ex sindaca”» – Il video
L’informazione è un «anticorpo contro le adulterazioni della realtà». E informare significa documentare «ciò che avviene, senza obblighi di sconti». Interviene così Sergio Mattarella alla cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare. «Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati in maniera corretta», ha detto il presidente della Repubblica nel suo intervento. Il lavoro dei giornalisti, ha ricordato il capo dello Stato, si collega all’articolo 21 della Costituzione e ha perciò un ruolo fondamentale in democrazia.
Le aggressioni ai giornalisti
Eppure, osserva Mattarella, «si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti». L’esempio citato da Mattarella è quanto avvenuto a Torino, dove nei giorni scorsi il giornalista Andrea Joly è stato aggredito da militanti neofascisti di CasaPound. «Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica», ha scandito Mattarella durante la cerimonia indetta dall’Associazione stampa parlamentare.
La violenza contro i politici
Nel suo intervento, il capo dello Stato ha sottolineato le aggressioni non solo ai cronisti ma anche ai politici, ricordando l’attentato a Donald Trump, quello al marito di Nancy Pelosi (ex speaker della Camera americana), quello al premier slovacco Robert Fico e infine quello all’ex sindaca di Berlino Franziska Giffey. Proprio su quest’ultimo esempio, Mattarella si è concesso a una battuta: «Credo si possa ancora dire sindaca…», ha detto il capo dello Stato riferendosi probabilmente alla contestata proposta di legge (poi ritirata) della Lega. «È fondamentale e doveroso ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici», ha quindi aggiunto Mattarella. E attenzione a non mettersi nelle mani dei molti «apprendisti stregoni», che generano solo «odio e violenza».
La corsa agli armamenti
C’è poi spazio per parlare anche di geopolitica. Su questo fronte Mattarella osserva che «la Federazione Russa ha regalato alla Nato un rilancio imprevedibile di ruolo e di protagonismo». Chi non ricorda, ha aggiunto il capo dello Stato, «le parole di più di uno, tra capi di stato e di governo della Nato che, appena tre anni fa, la definivano in stato di accantonamento, per usare un termine davvero riduttivo rispetto alle espressioni adoperate?». Ebbene, secondo Mattarella, l’invasione russa in Ucraina ha ridato slancio all’Alleanza Atlantica, anche se «spinge a grande tristezza vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale».
In copertina: Sergio Mattarella alla consegna del “Ventaglio” dall’Associazione stampa parlamentare, 24 luglio 2024 (ANSA/Massimo Percossi)