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L’attacco del “Riformista” a Matteo Renzi (che fino a pochi mesi fa dirigeva il giornale)

24 Luglio 2024 - 09:10 Ugo Milano
L'editoriale del direttore Claudio Velardi ci va giù pesante con l'ex premier: «Non è più quello di una volta, non ha più voglia di fare battaglie»

«Continuo a ritenere Matteo Renzi un politico intelligente e capace, però lui dovrebbe rispettare l’intelligenza del prossimo». Si apre così l’editoriale che compare sulla prima pagina di mercoledì 24 luglio de Il Riformista, giornale che fino a pochi mesi fa era diretto proprio dall’ex premier e senatore di Italia Viva. L’articolo porta la firma di Claudio Velardi, che da aprile 2024 dirige la testata (da lui stesso fondata nel lontano 2002). «Costruire – sotto la direzione di Elly Schlein, con il beneplacito di Conte, Fratoianni e compagnia bella – una vasta e variopinta alleanza che prima o poi caccerà la Meloni dal governo: questa è la prospettiva che l’intrepido condottiero indica al suo partito, uscito piuttosto malconcio dall’ultimo voto», scrive Velardi contestando la recente apertura di Renzi a un’alleanza più strutturale tra le principali forze politiche del centrosinistra.

Il Riformista, uno dei giornali di riferimento per gli elettori liberaldemocratici, boccia insomma la linea di Italia Viva. E non fa sconti nemmeno a chi, fino a pochi mesi fa, dirigeva quello stesso giornale che oggi lo critica. «Senza il suicidio dei due galli cedroni, con le europee una strada per il Terzo Polo italiano si sarebbe aperta», si legge ancora nell’editoriale di Velardi, dove i «due galli cedroni» sono evidentemente Renzi e Calenda. Dopodiché, il neodirettore del Riformista scaglia un ultimo impietoso attacco all’ex premier: «Il Matteo Renzi di una volta, quello che voleva cambiare l’Italia, avrebbe dovuto ribaltare il suo assunto e dire: un finto bipolarismo impedisce ai moderati di trovare casa, ma non demordiamo. Avrebbe dovuto mettere al centro non il rientro nella ditta allargata con la coda tra le gambe, ma una tenace battaglia – certo di lungo periodo – per scardinare il sistema, per riuscire prima o poi a rinnovarlo».

In copertina: Matteo Renzi all’assemblea nazionale dell’Ance, 18 Giugno 2024 (ANSA/Giuseppe Lami)

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