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Kamala Harris avanti nei sondaggi, ma Donald Trump la accusa: «Una rapina da 91 milioni di dollari»

kamala harris donald trump joe biden
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La prima rilevazione dopo la candidatura: 2 punti sopra. Nelle altre in media ha altri due punti da recuperare. L'accusa di impeachment e quella sui fondi di Biden. Che stanotte spiegherà i motivi del suo ritiro

Kamala Harris è in vantaggio di due punti su Donald Trump nel primo sondaggio da quando è candidata alla presidenza degli Stati Uniti. Mentre in una rilevazione realizzata nei giorni precedenti il tycoon la supera di soli due punti. In linea con le medie dei sondaggi dei giorni precedenti. E mentre i repubblicani chiedono il suo impeachment, la campagna di Trump denuncia alla commissione federale elettorale la «rapina da 91,5 milioni di dollari» che Harris starebbe cercando di perpetrare sui soldi della campagna di Joe Biden. E mentre il tycoon sostiene che Kamala sarà più facile da battere rispetto al presidente uscente, ora è lui nel mirino. Perché è diventato il grande vecchio della politica Usa. E per le sue gaffe e le frasi incomprensibili: a volte perde il filo del discorso o fa incisi privi di senso.

La rilevazione

Il primo sondaggio effettuato dopo l’ufficialità del ritiro di Biden dà Harris in vantaggio di due punti su Trump: 44% a 42%. Kamala vincerebbe anche in una gara a tre: 42% contro il 38% di Trump e l’8% di Robert F. Kennedy. Si tratta di una crescita in qualche modo prevedibile, ha spiegato Tony Fabrizio che segue i numeri del tycoon. «Per un paio di settimane vedremo una luna di miele Harris grazie alla copertura mediatica positiva e che questo la farà crescere nei sondaggi (specialmente nazionali), permettendole di raggiungere o anche superare Trump», è la previsione.

In una rilevazione effettuata dalla Quinnipiac University dal 19 al 21 luglio, ovvero prima dell’annuncio di Biden, il 49% degli elettori a favore del tycoon mentre il 47 per cento è per Harris, registrando un dato che è vicino al testa a testa, considerando che il vantaggio è entro il margine di errore.

La rapina di Kamala

Uno scarto di due punti che resta in linea con la media nazionale dei sondaggi effettuati a partire dalla fine di giugno, prima del tentato assassinio di Trump e del ritiro della candidatura di Biden: 48,2% a favore dell’ex presidente contro il 46,2% a favore dell’attale vicepresidente americana. Intanto la campagna di Trump protesta per i fondi di Biden che Harris vuole utilizzare. Sarebbe una «sfacciata presa di denaro che costituirebbe la più grande violazione nella storia del Federal Election Campaign Act del 1971», si legge nella denuncia firmata da David Warrington, legale della campagna di Trump. L’azione legale punta a bloccare l’accesso ai fondi da parte di Harris. Gli esperti invece ritengono che Harris abbia diritto ai fondi in quanto presente nel ticket presidenziale, ma non è chiaro cosa deciderà la commissione.

I fondi di Harris

Secondo Reuters è improbabile che la disputa sui fondi di Biden si risolva prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre. E la campagna di Harris ha ricordato di aver raccolto 100 milioni di dollari in donazioni dal giorno dell’annuncio di Biden. «I repubblicani forse sono gelosi del fatto che i democratici siano stimolati a sconfiggere Donald Trump e i suoi alleati MAGA, ma affermazioni legali infondate – come quelle che hanno fatto per anni per cercare di sopprimere voti e rubare elezioni – li distrarranno solo mentre iscriviamo volontari, parliamo con gli elettori , e vinceremo queste elezioni», ha detto il portavoce della campagna di Harris Charles Kretchmer Lutvak. E in un editoriale pubblicato sul New York Times Hillary Clinton si schiera ufficialmente con Kamala: «Può battere Trump. Ha talento, esperienza ed è pronta a diventare presidente».

L’impeachment

Nel frattempo c’è l’impeachment. Lo ha presentato Andy Ogles, famoso per le foto di famiglia con le armi a Natale. Negli articoli di impeachment presentati, Ogles accusa Harris di aver dimostrato una «straordinaria incompetenza nell’esecuzione di doveri». In particolare sull’immigrazione, uno dei dossier che Joe Biden le aveva affidato. Harris ha mostrato un «forte rifiuto» ad attuare le leggi esistenti sull’immigrazione e una «palpabile indifferenza verso gli americani che soffrono a causa della crisi al confine» con il Messico, ha osservato Ogles. L’unica voce fuori dal coro è Black Lives Matter. Il movimento afroamericano per la giustizia razziale ha chiesto che il comitato nazionale democratico organizzi immediatamente delle primarie informali e virtuali in tutto il Paese prima della convention di agosto. «Per consentire la partecipazione del pubblico al processo di nomina, e non solo una nomina da parte dei delegati del partito», spiega Blm.

Biden e il ritiro

Biden invece ha programmato di parlare agli americani alle 20 di oggi 24 luglio (ora locale, mezzanotte in Italia) per spiegare le ragioni del suo ritiro dalla corsa. Il discorso dallo Studio Ovale della Casa Bianca spiegherà perché domenica ha annunciato di gettare la spugna. Uscito da quasi una settimana di isolamento nella sua casa al mare a causa del Covid, Biden è apparso indebolito mentre scendeva dall’aereo che lo riportava alla Casa Bianca. La sua salute è ovviamente all’attenzione di tutti, dal momento che sono state proprio le preoccupazioni per la sua salute a spingerlo a ritirarsi dalla corsa alla presidenza. Mentre è Trump ora a dover sopportare il gap generazionale: Harris ha 19 anni meno di lui. E ora da candidato più lucido rispetto all’avversario diventa l’ultimo grande vecchio della gerontocrazia Usa. Che pronuncia discorsi sempre più ripetitivi, illogici e autoreferenziali.

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