In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
CULTURA & SPETTACOLOAndrea BocelliFestival di SanremoMusica

Aleandro Baldi: «Ho vinto Sanremo, ma poi è arrivato Bocelli e due cantanti ciechi erano troppi»

25 Luglio 2024 - 08:51 Redazione
aleandro baldi andrea bocelli
aleandro baldi andrea bocelli
Il cantante diventato famoso con "Non amarmi": forse nelle mie canzoni c'era troppo pietismo

Aleandro Baldi è diventato famoso con Non Amarmi, presentata a Sanremo nel 1992. Poi è arrivato Andrea Bocelli. Entrambi non vedenti e nati in Toscana: uno di loro era di troppo, spiega Baldi in un’intervista a La Verità. Ora lui abita in un paesino in provincia di Firenze, ovvero Greve in Chianti. Non è sposato e non ha una compagna. Dice di aver «soffertissimo» in amore, anche se ha avuto «qualche gratificazione e soddisfazione, nel senso che quando capivo di essere troppo “edera” mi dovevo distaccare e, distaccandomi, ho avuto le maggiori soddisfazioni». Nel 1992 il successo in coppia con Francesca Alotta. Anche se la canzone «non era nata per essere cantata in coppia. È stata la mia prima storia sentimentale dove io, in realtà, volevo mettere le mani avanti, dicendole “non amarmi perché sono un cantante”».

La storia di Aleandro e Andrea

Alotta non fu scelta «per decisione mia. Fu l’allora direttore artistico della Cgd, Mario Nanni che, visto che la mia ragazza di allora non cantava, prese lei». Poi ha vinto ancora Sanremo nel 1994 con Passerà: «In questo brano si evidenzia che certi mali personali nascono anche da quelli generali. È una società questa, che a volte porta anche al massacro, perché sono richieste così tante cose che a volte uno ce la fa a rispondere, altre volte si perde». Riflette sulla sua carriera: «È difficile interpretare ma, probabilmente, ho avuto canzoni che mi davano come un personaggio triste. Allora, tutti possiamo essere tristi, ma forse la gente, da me, non voleva sentire la tristezza». Nel 1994 è arrivato Andrea Bocelli con Il mare calmo della sera: «Andrea Bocelli con Con te partirò, arrivò quarto al festival di Sanremo 1995. Però, mentre io avevo una casa discografica un po’ più ostile nei miei confronti, lui aveva persone come Caterina Caselli e Tony Renis che credevano in lui e l’hanno fatto andare all’estero. Da lì ci fu il suo grande successo. E allora, avendo lui successo all’estero, in Italia si arrogarono di dire che il cantante non vedente per eccellenza è lui. Io all’estero, purtroppo non sono andato».

A Sanremo

A quel punto non è stato più chiamato «perché la commissione di Sanremo deduceva questo: “noi, a Sanremo, vorremmo Bocelli. Aleandro non ha fatto successo nel mondo. E quindi non lo vorremmo”». Ora sta scrivendo canzoni: «Sto facendo molto. Ho avuto e ho dei problemi perché l’Italia è fatta anche di persone che imbrogliano, e anche noi più navigati a volte ci caschiamo». E sulla possibile convivenza con Bocelli: Purtroppo in Italia, non siamo ancora maturi. La gente ha sempre bisogno di un solo leader e in quel momento, avendo fatto successo all’estero, il leader tra i non vedenti era lui. Si può dire quel che si vuole, ma è così». Anche se ogni tanto si incontrano: «Lui non dice niente ma forse, involontariamente, nelle mie canzoni mie, specialmente in Non amarmi, è venuto fuori un po’ di pietismo».

Leggi anche:

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti