Scontro Santanché-New York Times sulla siccità, l’opposizione: «La desertificazione è culturale». Tra 3 settimane niente acqua per i campi al Sud

L’allarme dell’Anbi sulle risorse idriche, mentre gli incendi sono aumentati quasi del 50 percento rispetto all’anno scorso a causa delle condizioni climatiche

La Sicilia sta attraversando una grave siccità e una crisi ambientale, considerate le peggiori degli ultimi decenni. E la situazione è talmente critica da aver catturato anche l’attenzione dei media internazionali, tra cui Cnn, Guardian, Reuters. E più recentemente anche il New York Times. Secondo quanto riportato su queste testate, la mancanza d’acqua potrebbe avere forti ripercussioni anche sul turismo dell’isola. Un aspetto che non è passato inosservato alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che ha espresso il suo disappunto su X, in risposta all’articolo del New York Times, affermando: «Nessuno nega il dramma della siccità in Sicilia, ma inaridire anche il turismo, colpevolizzandolo come fa il New York Times, aggiunge danno al danno». Secondo Santanchè, l’inchiesta del quotidiano statunitense danneggerebbe ulteriormente l’immagine di una regione già in difficoltà.


Insorgono le opposizioni

Ma le opposizioni sono insorte. Non contro il pezzo del New York Times, ma contro la ministra. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato duramente Santanché, affermando che la siccità devasta il Sud da tempo e che la ministra «scopre l’emergenza solo grazie al New York Times». E ha continuato: «Parla di servizi che inaridiscono il turismo, ma così dimostra solo che la desertificazione è anche culturale. Dall’inizio della legislatura chiediamo alla premier Meloni di adottare politiche climatiche efficaci, in linea con le direttive scientifiche internazionali dell’Onu. La risposta del governo è stata il sabotaggio delle politiche di difesa del clima e la scelta di trasformare l’Italia in un hub del gas, con il contestuale blocco delle rinnovabili deciso dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida». E sull’acqua: «Ora la siccità sta devastando il Sud e le produzioni agricole sono drasticamente diminuite, mentre l’acqua degli invasi non viene utilizzata perché non ci sono i collaudi e di conseguenza finisce in mare».


Sulla stessa linea è intervenuto anche il senatore del Movimento 5 Stelle, Pietro Lorefice, che ha preso di mira la posizione della ministra del Turismo. «Ora Santanchè ha da ridire perfino sul giornalismo d’oltreoceano. La disinformazione non è causata dal lavoro del New York Times, ma dalla maggioranza stessa, arrivata ormai a incolpare gli occhiali della propria miopia». Lorefice ha anche richiamato l’attenzione sull’emergenza incendi«» che sta colpendo non solo la Sicilia, ma anche la Sardegna e la Puglia, e ha incoraggiato le denunce contro i piromani.

Incendi: cosa dicono i dati

Dal 15 giugno al 25 luglio, i vigili del fuoco hanno effettuato 23.272 interventi per incendi boschivi e di vegetazione, un aumento di 7.221 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando furono 16.051. Questo incremento è attribuito alle condizioni climatiche, con giornate prevalentemente calde e secche, rispetto all’alternanza di giornate calde e piovose dell’anno precedente. Sono in tutto 104.224 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento con 38.800 mezzi impiegati e per un totale di 27.654 ore d’intervento. Il maggior numero di incendi si registra in Puglia, dove i vigili del fuoco hanno effettuato 5.210 interventi. Le altre regioni più colpite sono state la Sicilia (4.901), il Lazio (3.473), la Calabria (2.724) e la Campania (2.053).

Non ci sarà più acqua

Dall’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino, arriva un allarme significativo. «Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centrosud», scrivono nel bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia. Il report descrive una situazione particolarmente grave per Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti. Grava anche la situazione in Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio. Il Norditalia viene descritto invece come «sovrabbondante d’acqua», con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie. Al centro, infatti, nubifragi e grandinate non hanno ricaricato gli invasi, mentre al nord le riserve idriche sono ai massimi, la neve è ancora abbondante sulle Alpi, laghi e fiumi sono al di sopra delle capacità e portate medie. E tra il 21 ed il 22 luglio scorsi in Italia ci sono stati ben 54 eventi meteorologici estremi.

Le misure contro la siccità

Intanto il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, spiega le misure contro la siccità. «Abbiamo messo a disposizione 1,2 miliardi per le Regioni, 400 milioni per i progetti già in essere e 800 per le nuove iniziative. Il ministro Fitto mi dice però che le Regioni hanno utilizzato solo il 30% delle risorse fornite per combattere la siccità. Un dato che spero non sia aggiornato», ha dichiarato. «C’è una cabina di regia che coinvolge 5 ministeri, abbiamo chiesto alle Regioni quali sono le priorità infrastrutturali per fare fronte alla calamità, ma ricordo che la lotta alla siccità si fa quando l’acqua c’è e in passato non c’è mai stata una programmazione seria, abbiamo sperperato acqua e oggi l’acqua si prende la rivincita». E ha aggiunto: «Bisogna capire come fare a conservare l’acqua piovana, servono infrastrutture capaci. Abbiamo elaborato un programma con circa 500 interventi da realizzare nell’arco di 10 anni. Dalla Sicilia ci sono arrivate 52 proposte, naturalmente dovremo fare i conti con le risorse, ma un primo passo bisogna farlo».

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