La mappa delle piazze di spaccio estive: i clan spostano gli affari da Milano e Roma nelle località turistiche
Il business, d’estate, si sposta sulla costa. Non solo le attività legali – riconducibili alla filiera del turismo -, a giovarne, ma anche gli affari dei criminali. L’indotto dell’ombrellone fa gola ai clan che dominano le piazze di spaccio delle grandi città che, da giugno a settembre, delocalizzano le piazze di spaccio lungo la costa tirrenica, quella adriatica, sulle isole e persino nelle località montane. L’Antimafia ha tracciato le rotte più battute dai narcotrafficanti. In una ricostruzione grafica del Messaggero, si vede come sia avvenuta la spartizione degli interessi dei clan capitolini e meneghini. I boss di Tor Bella Monaca avrebbero messo le mani su Anzio, Ponza e il Nord Pontino, quelli di Primavalle e Montespaccato sulla Sardegna, quelli di Tor Bella Monaca anche, ma con particolare attenzione sulla Costa Smeralda.
I Casamonica
Sempre da Roma, i Casamonica curerebbero i propri interessi a Tarquinia e all’Argentario, mentre i clan di Ostia si sarebbero spostati sul versante adriatico, nella zona di Ancona. Infine, gli italo-albanesi che nella capitale monopolizzano i luoghi della movida di Ponte Milvio avrebbero piazzato i propri avamposti criminali a Cortina d’Ampezzo. Da Milano, invece, i più attivi “trasfertisti” sembrerebbero i calabresi, spostatisi per l’estate in Liguria, a Portofino, e in Romagna.
Oltre allo spaccio, gli investigatori ritengono che queste località turistiche forniscano alla criminalità organizzata l’occasione per riciclare denaro sporco. Dall’acquisto di ville tramite prestanome agli investimenti nei locali che intercettano i flussi turistici. E il rischio segnalato – sempre al Messaggero – dal capitano dei Carabinieri Alessandro De Palma, al comando della Compagnia di Anzio, è che mentre «i carichi di droga si muovono in mezzo ai turisti – possa – scoppiare una guerra tra “trasfertisti” e pusher locali».
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