Caso Pandoro, il Tar del Lazio chiude il capitolo con Chiara Ferragni

Il tribunale amministrativo ha preso formalmente atto del ritiro dei ricorsi delle due società dell’influencer, dichiarandoli «estinti». Si va verso la chiusura delle indagini

Chiuso il capitolo amministrativo sul caso della presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite del pandoro “Pink Christmas” di Chiara Ferragni. Il Tar del Lazio ha preso formalmente atto del ritiro dei ricorsi di Fenice srl e Tbs Crew srl, le due società dell’influencer, dichiarandoli «estinti». I giudici amministrativi, «rilevato che la causa è stata chiamata e discussa all’udienza pubblica del 17 luglio 2024; considerato che la parte istante ha depositato, in data 5 luglio 2024, memoria difensiva nella quale ha dichiarato di rinunciare agli atti della causa, per le motivazioni meglio espresse in atti; rilevato che alla rinuncia ha aderito l’amministrazione intimata, la quale non si è opposta, anche in ordine alla prospettata compensazione delle spese», hanno ritenuto pertanto «di dover dichiarare estinto il giudizio e di compensare le spese di lite tra tutte le parti in causa». A questo punto resta pendente solo il ricorso della Balocco spa, l’industria dolciaria che lo scorso dicembre è stata condannata a pagare 420mila euro.


L’imprenditrice ha inoltre messo sul piatto anche 1,2 milioni di euro a inizio luglio per chiudere pure la vicenda delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha fatto sapere che tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente. Alle vendite in questo caso era associata un’iniziativa benefica a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, a cui ora è stata destinata la cifra. È ancora in corso, invece, l’inchiesta dell’aggiunto di Milano Eugenio Fusco e del pm Cristian Barilli che vede l’influencer indagata per truffa aggravata, assieme ad altri, tra cui l’ormai ex collaboratore e manager Fabio Damato. Tra fine settembre e ottobre, gli inquirenti dovrebbero notificare gli avvisi di conclusione delle indagini. Ma solo per i casi pandoro e uova, non per altri, come Oreo e bambola Trudi.


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