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Le aspiranti modelle violentate sul set del cortometraggio contro la violenza di genere: arrestato un fotografo e un collaboratore

26 Luglio 2024 - 14:31 Redazione
Carabinieri
Carabinieri
Il fotografo titolare dell'agenzia è in carcere con l'accusa di violenza sessuale, il suo collaboratore è ai domiciliari

Un uomo di 46 anni e un altro di 36 sono stati arrestati ad Alba, in provincia di Cuneo, con l’accusa di violenza sessuale. Si tratta di un fotografo e di un suo collaboratore, che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbero finto di girare un cortometraggio contro la violenza sulle donne per mettere in atto delle aggressioni sessuali. Gli investigatori parlano di un modus operandi «particolarmente insidioso», perché i due uomini avrebbero attirato le ragazze – cinque aspiranti modelle – con la promessa di servizi fotografici a pagamento. I due indagati sono attivi da anni nel settore e lavorano per un’agenzia di fotografia la cui sede coincide con l’abitazione del fotografo. Quest’ultimo si trova ora in carcere, mentre il suo collaboratore 36enne è ai domiciliari.

La scusa del finto cortometraggio

Secondo quanto raccontato dalle aspiranti modelle che hanno sporto denuncia, chi esitava a spogliarsi veniva convinta con il fatto che le immagini sarebbero servite per realizzare un cortometraggio contro la violenza sulle donne, che sarebbe stato diffuso anche su canali istituzionali. Davanti alla telecamera, invece, il fotografo metteva in atto delle vere aggressioni sessuali e, secondo quanto ricostruito dalla procura, lo stesso avrebbe fatto il suo collaboratore, in almeno un caso.

Chi sono le vittime

Nessuna delle ragazze violentate risiede in provincia di Cuneo. Si tratta, spiegano gli investigatori, di giovani donne che avevano già avuto esperienze nel settore ed erano state attirate dalle offerte pubblicate sui social e sui siti di annunci di lavoro. Al momento sono cinque le ragazze che hanno sporto denuncia, ma gli investigatori sospettano che ci possano essere altre vittime. Per questo hanno invitato eventuali altre giovani a rivolgersi alle forze dell’ordine.

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