Mario Tozzi e la Rai che sposta “Noos” di Alberto Angela: «Alla gente interessano più le corna che i Sapiens»

L’intervento dello scienziato del Cnr: «Bisogna proteggere gli spazi di divulgazione in tv e cercare di attirare i giovani»

«Il segnale è chiaro: le persone sono interessate alle vicende di corna più che a come sono fatti i Sapiens». È questa la lettura che dà Mario Tozzi della decisione della Rai di spostare la messa in onda di Noos, il programma di divulgazione scientifica condotto da Alberto Angela, per la concorrenza di Temptation Island su Canale 5. Lo scienziato e geologo del Cnr, diventato uno dei più noti divulgatori della televisione generalista, commenta quanto accaduto in un’intervista al Messaggero: «Certamente se si trova in difficoltà Alberto il giovedì sera immaginiamo gli altri». Ma qual è la soluzione per rendere più “attraente” i temi scientifici in tv? La ricetta di Tozzi è la seguente: «Proteggere gli spazi della divulgazione, cercare di attirare i giovani, investire sull’aspetto scenico e grafico».


La passione degli italiani per le corna

Secondo Mario Tozzi, i dati sugli ascolti di Temptation Island dimostrano che «le persone sono interessate alle vicende di corna più che a come sono fatti i Sapiens». Lo scienziato poi aggiunge: «Questa è la cultura media degli italiani e degli europei». Tozzi racconta di aver parlato anni fa di questo fenomeno a Maurizio de Giovanni, scrittore e autore televisivo. «Gli avevo chiesto un consiglio e lui mi ha risposto che ci devo mettere le corna, perché questo interessa alla gente. Ma io come faccio – si chiede il geologo – a metterle nella deriva dei continenti, nei vulcani e nei terremoti? Parlo di cose inanimate, non c’è la storia a permettermi di inserire le corna tra i terremoti. Eppure Maurizio aveva ragione».


Lo stato della divulgazione scientifica in tv

Nella nota in cui annuncia la sospensione di Noos, la Rai sottolinea di voler «tutelare un prodotto di eccellenza» e spiega che il programma tornerà sugli schermi dal prossimo 22 agosto. «Un programma di approfondimento ha bisogno di maggiore sostegno. Non bastano solo i contenuti, ci vogliono anche il palinsesto e la promozione. Tutti quelli che fanno divulgazione si trovano in difficoltà perché nel week end vanno contro dei programmi corazzata in giornate molto difficili», spiega ancora Mario Tozzi. Il geologo fa l’esempio del suo programma Rai, Sapiens, che si trova a competere con Ballando con le stelle e Tu sì che vales. «Da soli fanno il 50% di share, mi rimane molto poco», fa notare lo scienziato del Cnr.

«Gli influencer? Non funzionano in tv»

Un’altra soluzione, gli chiede il giornalista del Messaggero, può essere pescare anche tra gli influencer sui social? Su questo Tozzi ha una visione molto netta: «Quella è una strada sbagliata. I linguaggi sono diversi e infatti dopo si vede. Chi viene precipitato dal mondo dei social a quello della tv non riesce bene, come anche io non ho il linguaggio adatto quando devo promuovermi sui social».

In copertina: Lo scienziato Mario Tozzi (ANSA/Maurizio Brambatti)

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