Elite contro popolo ignorante? La sinistra riparta da «Temptation Island» 

Da quando la Rai ha deciso di cambiare giorno al programma di Alberto Angela per via della competizione con il falò delle coppie si è scatenata una rivolta dell’intellighenzia progressista. Sicuri sia una battaglia giusta?

Da qualche giorno c’è un tema che divide gli italiani – o meglio, quella piccola fetta che frequenta i social media – quasi quanto la campagna elettorale negli Usa: la disfida tra Alberto Angela e Temptation Island, il reality show di Canale 5 campione di ascolti di ogni estate.Il detonatore di questa sfida è stata la notizia della scelta della Rai di cambiare il giorno della messa in onda di Noos, il programma di divulgazione scientifica di Alberto Angela; scelta che, secondo alcuni, sarebbe la conseguenza della ingombrante concorrenza, su Canale 5, di Temptation Island, condotto da Filippo Bisciglia, un ex concorrente del Grande Fratello che viene ibernato per 11 mesi all’anno e puntualmente ogni estate ricompare sull’isola.


I due mondi: la sinistra intelligente contro il popolo ignorante

Lo spostamento di Noos ha generato una piccola rivolta dell’intellighenzia progressista, che ha lanciato strali contro il degrado morale e la deriva irreversibile del Paese, ormai incapace di preferire una bella puntata sui dinosauri alle storie di giovani che si tradiscono all’interno di un villaggio turistico.
Neanche la fervida immaginazione creativa di Paolo Virzì, nella sua recente rivisitazione di Ferie d’agosto in cui racconta l’eterno scontro tra una famiglia progressista e una di destra, era arrivata ipotizzare una contrapposizione più didascalica tra due mondi, quello della “sinistra intelligente” e quello del “popolo ignorante”. Una contrapposizione che esiste, tuttavia, solo dentro le bolle autorefenziali dei social media, dove ogni giorno è necessario indignarsi per qualcosa.


Ode alla leggerezza

Se si esce da quelle bolle dei social, e si scende sul terreno – molto più ricco di sfumature e di colori – della vita reale, si scopre che non esiste una divisione sociologica tra quei pochi ancora capaci di salvare il mondo, che aspettano il giovedì sera solo per ripassare le teorie scientifiche di Margherita Hack, e la massa di ignoranti che, fuorviati dai tronisti e dalle tentatrici dell’isola, stanno distruggendo la società.
Nella vita reale ci sono persone di destra, di centro e di sinistra che, quando fa molto caldo, e magari hanno bisogno di dimenticare lo stress lavorativo, non hanno testa e voglia per guardare programmi di divulgazione scientifica, ma preferiscono rilassarsi due ore con un programma leggero.
E magari le stesse persone, tra una discussione sul climate change e una previsione sulle elezioni americane, si divertono, nelle pause di lavoro, a discutere in modo leggero e scherzoso dei tradimenti che, con precisa regolarità, infiammano l’isola di Temptation Island. Lo fanno con la stessa leggerezza con cui preferirebbero, in una torrida giornata estiva, una limonata a un bicchiere di Sassicaia: siamo sicuri che questa innocua scelta debba essere messa all’indice come prova del degrado sociale?

E la Rai?

Spianare i forconi contro il povero Filippo Bisciglia serve a serrare i ranghi nel “circolo della ZTL”, ricordando a tutti che esiste un confine tra “i pochi eletti” che dalla mattina alla sera si occupano solo di temi impegnati e colti e la massa volgare e rumorosa del popolo barbaro che, non essendo in grado di capire la cultura, trova sollievo solo guardando dei ragazzi e ragazze che si mettono la corna in TV.
La cultura, in altri termini, viene esibita come vessillo – come se fosse una cravatta di marca – per consolidare un confine e rafforzare le distanze tra elite e popolo ignorante; senza rendersi conto che proprio questi atteggiamenti rischiano di rendere odiosa, in quanto presentata come se fosse una prerogativa di pochi e un dovere civico, la divulgazione culturale. Forse sarebbe bastata una scelta più intelligente di programmazione per evitare di condannare l’ottimo Alberto Angela a scontrarsi con il peggior programma che ci si può trovare di fronte una sera calda di luglio: senza scomodare paroloni e concetti roboanti. E allora, agli intellettuali che dalle ville di Capalbio hanno tuonato contro il degrado sociale, lanciamo una sfida: la sinistra riparta da Temptation Island.

PS a proposito, ha fatto bene Jenny a perdonare Tony? Si apra il dibattito

Nella foto: i concorrenti Jenny Guardiano e Tony Renda

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