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La figlia di Elon Musk risponde al padre, lo sfogo di Vivian Jenna Wilson: «Assente e freddo. Mi tormentava perché mostravo tratti femminili»

26 Luglio 2024 - 17:03 Alba Romano
Elon Musk e la figlia Vivian Jenna Wilson
Elon Musk e la figlia Vivian Jenna Wilson
La 20enne replica al padre che in un'intervista ha affermato come la «cultura woke» avesse «ucciso il figlio»

Intervistato nel podcast di Jordan Peterson, Elon Musk aveva dichiarato che sua figlia transgender era stata «uccisa dalla cultura woke». Ma, ora, è Vivian Jenna Wilson, al telefono con la Nbc, a spiegare la sua versione dei fatti. «Se vuole mentire su di me in modo palese, a un pubblico di milioni di persone, non lascerò correre», ha detto. Nato come Xavier, a diciotto anni ha dichiarato pubblicamente di identificarsi con il genere femminile e di volersi far chiamare Vivian Jenna. Non solo, la 20enne ha anche rotto ogni rapporto con il padre, optando per il cognome della madre: non più Musk, dunque, ma Wilson.

«Assente, freddo e narcisista»

Nell’intervista alla testata americana, la giovane ha descritto il padre come «assente, freddo, veloce ad arrabbiarsi, poco attento e narcisista». Nonostante Musk avesse l’affidamento congiunto, raramente era presente nella vita dei 5 figli. Wilson ha, inoltre, sottolineato come da bambina è stata tormentata da Musk per aver provato a mostrare i suoi tratti femminili. L’imprenditore cercava in ogni modo di farla comportare come un uomo, spingendola a rendere la sua voce più profonda. «Ero in quarta elementare – racconta – Abbiamo fatto questo viaggio su strada che non sapevo fosse in realtà solo una pubblicità per una delle auto, non ricordo quale, e lui continuava a urlarmi contro in modo feroce perché avevo la voce troppo alta. È stato crudele».

«Sulla transizione Musk conosceva tutto»

Sulle accuse di Musk che, durante la conversazione di giovedì con Peterson, aveva detto di essere stato «ingannato» per firmare i documenti relativi ai trattamenti medici, Wilson smentisce tutto: «Ha letto i fogli due volte prima di firmare. Conosceva ogni effetto collaterale», ha detto nel colloquio, per poi sottolineare: «Sono un’adulta. Ho 20 anni. Non sono una bambina. La mia vita dovrebbe essere definita dalle mie scelte», ha concluso.

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