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Bologna, l’attivista di Extinction Rebellion: «In questura spogliata e perquisita, ho denunciato»

27 Luglio 2024 - 08:35 Alba Romano
I presunti abusi subiti da Valentina Corona, 33enne che ha preso parte a un'azione di protesta sulla Torre dell'Orologio

Valentina Corona, un’attivista 33enne di Extinction Rebellion (XR), ha denunciato di aver subito un abuso durante un fermo da parte della polizia, avvenuto lo scorso 9 luglio dopo un’azione di protesta contro il summit del G7 Scienza e Tecnologia al Tecnopolo di Bologna. Secondo quanto riportato, Corona sarebbe stata costretta a spogliarsi e piegarsi in un bagno sporco della questura di Bologna. Un trattamento che ritiene ingiustificato e umiliante, dichiarandosi l’unica tra tutti i fermati a essere stata sottoposta a questo tipo di ispezione corporale. La 33enne, assistita dal suo legale Ettore Grenci, ha presentato un esposto alla Procura ipotizzando i reati di falso ideologico e perquisizione personale arbitraria. Nella denuncia vengono menzionati tre agenti di polizia coinvolti nell’operazione, inclusa la poliziotta che avrebbe eseguito l’ispezione corporale e l’ispettore che l’avrebbe ordinata.

Il giorno dell’azione

Lo scorso 9 luglio, una decina di attivisti di XR si sono incatenati all’ingresso di Palazzo d’Accursio a Bologna, mentre altri cercavano di srotolare uno striscione sulla Torre dell’Orologio. La 33enne Corona, che non faceva parte del gruppo che si era incatenato, ha tentato di raggiungere la terrazza del palazzo insieme a un’altra persona quando è stata fermata. Dopo essere stata trattenuta per un’ora senza ricevere risposta sulla sua condizione di fermo, è stata portata in Questura, fotosegnalata e sottoposta alla rilevazione delle impronte digitali. «Mentre salivano, un agente mi ha detto di mettermi al muro e stare ferma», «siamo rimasti un’ora. Ho chiesto se ero in stato di fermo e mi hanno risposto di no», ha spiegato Valentina.

Le denunce

Ma la ragazza ha rifiutato di firmare il verbale di identificazione dato che non riportava la sua richiesta di assistenza legale né note aggiuntive sulle procedure. Per questo motivo, la denuncia include anche l’accusa di falso ideologico. «Sono stata raggiunta dall’ispettore che ha ordinato la perquisizione. Mi ha chiesto scusa perché si era andati oltre la normale procedura. Era evidente che non avessi droga o armi», ha affermato Corona. Questa ammissione, secondo quanto riporta la 33enne, sarebbe stata videoregistrata e allegata alla denuncia.

La conferenza stampa

Successivamente, durante una conferenza stampa tenutasi il 26 luglio, Corona e altri attivisti hanno raccontato l’accaduto. Denunciando le misure ricevute, tra cui l’emissione di fogli di via da Bologna per otto partecipanti alla protesta, alcuni dei quali risiedono e studiano in città da anni. E sono in tutto 21 gli attivisti denunciati per manifestazione non autorizzata. Su quanto accaduto sono state depositate 3 interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro dell’Interno da Cucchi, De Cristofaro e Zanella di Alleanza Verdi- Sinistra e Ascari del Movimento 5 Stelle.

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