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Chi c’è dietro il sabotaggio dei treni in Francia: ecologisti, jihadisti o la Russia. «Operazione sotto falsa bandiera»

sabotaggio treni francia russia
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Chi ha agito doveva essere bene informato. E ha sfruttato complicità interne. Le ipotesi sull'estrema sinistra e sull'Iran. E quella della Russia

Eco-terroristi, jihadisti o una potenza straniera. Ovvero la Russia. Dietro il sabotaggio della rete Tgv in Francia nella notte precedente alla cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi si ammassano i soliti sospetti. In assenza di rivendicazioni tutte le ipotesi sono valide. Mentre il modus operandi è piuttosto riconosciuto. Il traffico ferroviario è stato interrotto ieri verso le 5 del mattino: diversi incendi dolosi avevano danneggiato tre linee su quattro dell’alta velocità. Il fuoco ha causato interruzione della linea dell’Atlantico, mentre un atto doloso ha danneggiato quella tra Lille e Parigi. Un altro sabotaggio è avvenuto nella linea Nord-Est. L’unica risparmiata è stata la Sud-Est. Sncf ha comunicato che il blocco degli spostamenti ha causato disagi a 800 mila persone.

Il terrorismo

La circolazione è ripresa ma i rallentamenti andranno avanti per tutto il fine settimana. Ordigni incendiari sono stati ritrovati in diversi dipartimenti: Eure-et-Loir, Meurtheet-Moselle, Meuse, Pas-de Calais e Yonne. A Parigi, una catena è stata strappata tra la stazione di Montparnasse e Vanves-Malakoff, ma i sabotatori non sono riusciti a fare altri danni. Alla stazione Montparnasse, Jean-Pierre Farandou, a capo della Sncf, ha dato alcuni dettagli sugli attacchi: «I sabotatori hanno dato fuoco ai cavi che controllano le segnalazioni. Ogni cavo può contenere una cinquantina di fili, che devono essere ricollegati uno per uno: la riparazione sarà quindi lunga e complessa. Dobbiamo rimuovere i cavi danneggiati, e sono molti, e rifare tutti i collegamenti, e ripetere i test per assicurarci che quando riavvieremo i treni, tutto funzionerà senza problemi».

L’indagine

L’indagine parte da un presupposto ben preciso: i sabotatori dovevano essere ben informati, come ha detto il primo ministro Gabriel Attal. La Sncf si avvale di duemila centraline di questo tipo su tutta la rete. Ma quelle danneggiate sono le più importanti. Una pista indica l’ultrasinistra. Ne è convinta Marine Le Pen, secondo la quale «da troppi anni la violenza e il sabotaggio dei beni pubblici è un modus operandi della sinistra». Il premier dice che le indagini proseguono. Chi ha agito ha sfruttato complicità interne. I roghi sono avvenuti tutti nei punti “giusti”, ovvero vicino alle biforcazioni. Parigi ha mobilitato i servizi segreti.

Una potenza straniera?

La deputata macroniana Caroline Yadan dice al Corriere della Sera che a coordinare gli attacchi potrebbe essere stata una potenza straniera: «Molte informazioni sembrano indicare in effetti un’operazione coordinata di ampio respiro commessa con l’aiuto di una potenza straniera, ma è presto per arrivare a conclusioni. L’intento è ovvio, provocare il massimo dei disagi possibili in un giorno di partenze per le vacanze, e anche impedire ai turisti di raggiungere Parigi per le Olimpiadi. Le stazioni erano molto affollate, il numero di persone coinvolte è alto». Yadan ricorda le misure di sicurezza per gli atleti israeliani in Francia: «Sono straordinarie. Da un lato questo dimostra la determinazione del governo nel sostenere Israele. Dall’altro dice qualcosa sull’odio nei confronti degli israeliani».

L’analista Margelletti: «È stata la Russia»

Andrea Margelletti, fondatore e presidente del Cesi, dice invece che «in assenza di dati e di una rivendicazione attendibile, ti devi affidare alle sensazioni e al ragionamento. Il punto vero non è chi ha fatto materialmente i sabotaggi, ma chi li ha ordinati. E nel grande quadro, una operazione strategica come questa, a chi fa comodo?». Secondo Margelletti, al Cremlino: «Quella è la mia sensazione, che siano stati i russi, nel senso non di russi autori fisicamente, ma di una matrice orchestrata da Mosca. Il mio istinto è che la campana suoni dalle parti del Cremlino».

Sui gruppi della sinistra radicale, secondo l’esperto si può «reclutare qualcuno per compiere un attacco senza che lui neppure sappia quale sia in mandante. Magari gli autori sono gruppi radicali francesi ed è francese anche chi ha loro direttamente commissionato le azioni. Ma chi sta alle spalle di questa figura, direi che sta in Russia. È un classico, si chiamano operazioni sotto falsa bandiera».

E l’Iran?

Margelletti non crede all’ipotesi dell’Iran, ventilata da Israele: «Gli israeliani da qualche anno da questa parte tendono ad incolpare gli iraniani anche del brutto tempo. È una posizione comprensibile, ma non necessariamente sempre condivisibile. Non stavolta».

E guarda ai russi «perché hanno interesse a colpire la Francia con qualcosa di non letale, ma eclatante, qualcosa che crei imbarazzo alla Francia, discredito sul governo francese. Non ci dobbiamo dimenticare che le ferrovie sono infrastrutture critiche attraverso le quali si muovono anche i mezzi militari e le munizioni destinate all’Ucraina. I russi hanno già effettuato azioni di sabotaggio a ferrovie in Occidente, ad esempio in Polonia. Si è ragionevolmente deciso di agire bloccando il traffico ferroviario verso Parigi per mandare un messaggio chiaro a Macron: noi possiamo colpire dove vogliamo sul tuo territorio, abbiamo assetti che posso mettervi nei guai o addirittura in ginocchio se volessimo accelerare. Quindi, basta inviare armi e munizioni a Kiev, basta parlare di invio di truppe occidentali in Ucraina».

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