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Il caso dei tuffatori britannici su OnlyFans, polemica alle Olimpiadi: «Questo sport paga poco»

27 Luglio 2024 - 16:07 Redazione
tuffatori britannici onlyfans
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Gli atleti si difendono dalle critiche spiegando che la loro disciplina, al contrario di sport più seguiti, non paga stipendi stellari. La versione di Jack Laughter: «Ho qualcosa che la gente vuole»

«Non ci sono tanti soldi nella mia disciplina». Spiega così la propria attività su OnlyFans il tuffatore britannico Jack Laughter, che sulla piattaforma nota per i contenuti espliciti pubblica foto di nudo semi-integrale coprendo le parti intime con indumenti di fortuna o, più spesso, semplicemente i costumi a slip tipici dei nuotatori. «Ho qualcosa che la gente vuole e sono felice di venderla per racimolare qualche soldo in più», ha commentato il tuffatore 28enne al Daily Mail rispondendo alle critiche secondo cui giovani sportivi e pornografia (seppure soft) non dovrebbero coesistere. Laughter, nonostante i risultati sportivi, riceve dalla Lotteria Nazionale Britannica – che ha tra i propri progetti benefici quello di finanziare giovani atleti – uno stipendio che, lui stesso ammette, «la maggior parte delle persone non riterrebbe congruo a uno dei migliori tre al mondo nella propria disciplina».

I guadagni dei tuffatori inglesi alle olimpiadi prima e dopo OnlyFans

Nel 2012, Laughter era già tra i migliori otto al mondo, e riceveva dalla lotteria 21 mila sterline all’anno. Oggi, dodici anni e tre medaglie olimpiche più tardi – un oro, un argento e un bronzo ottenuti tra Rio 2016 e Tokyo 2020 – si ferma a 28 mila sterline l’anno. Così, attratto dalla possibilità di guadagno, nel 2021 ha deciso di aprire un profilo OnlyFans. Un mese di abbonamento costa 7,75 sterline e, assicura l’atleta classe 1995, non contiene pornografia. Il tuffatore racconta di aver aperto il profilo su consiglio del padre, che vedendolo pubblicare foto in costume su Instagram, gli ha suggerito di monetizzare l’attenzione che ricevuta. D’altronde, fa notare Laughter, «il vincitore di Wimbledon, porta a casa 60 mila dollari. Noi nulla, anche conquistando medaglie non otteniamo premi in denaro dalle olimpiadi».

Le critiche: «Cattivo esempio per i giovani vulnerabili»

Ma Laughter non è l’unico dei tuffatori britannici a servirsi del sito biancoblù per compensare i guadagni limitati di un sport che riceve l’attenzione del grande pubblico ad anni alterni. Tra i suoi compagni ci sono anche Noah Williams, Tom Daley, Daniel Goodfellow, Matthew Dixon e Matty Lee. Una situazione che ha suscitato critiche nei confronti dei giovani atleti. Tra le più feroci quella dell’autore britannico Jonathan McEvoy, che, sempre sul Daily Mail si domanda: «Ma è davvero sensato per un rappresentante della squadra britannica posare seminudo con le mani nei pantaloni, per un abbonamento di 7,75 sterline al mese su un sito usato dalle prostitute?». «La scusa – insiste McEvoy commentando l’esibizione a pagamento di fisici scolpiti e costumi che poco lasciano all’immaginazione – è che non si possono fare molti soldi lontano dai grandi sport. Ma in un’epoca maledetta dalla disponibilità di pornografia su Internet per giovani vulnerabili, è questo il miglior esempio da dare? Chiaramente no». 

In copertina: Jack Laughter / Instagram

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