Roma, parlano gli ex studenti del prof accusato di aver mimato atti sessuali e fatto il saluto romano in classe: «Con noi frasi omofobe e no vax»
Le segnalazioni riguardanti il professore di storia e filosofia di Roma immortalato in alcune foto mentre i suoi studenti fanno il saluto romano e accusato di comportamenti razzisti e omofobi, non sembrano essere nuove per il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Già nel 2022, gli studenti di una classe quinta del Convitto avevano denunciato il suo comportamento «provocatorio e indecente» in una lettera inviata al Ministero, allora sotto la guida di Patrizio Bianchi. Tuttavia, a quella lettera non è mai stata data risposta, riporta oggi la Repubblica. Gli studenti, ormai diplomati, non hanno più avuto notizie del professore fino a quando nei giorni scorsi sono state raccolte le testimonianze di una parte della classe del Pirelli.
Gli studenti del saluto romano: «Non pensavamo fosse così grave»
Le nuove denunce, piene di foto e video, mostrano il docente coinvolto in comportamenti altamente inopportuni: parla di «pornazzi» ai ragazzi, chiude uno studente nel cestino della carta e mima atti sessuali. Ex studenti del Convitto hanno riconosciuto il professore e ricordano, in particolare, le sue frasi omofobe e atteggiamenti no-vax quando durante la pandemia non indossava volontariamente la mascherina. Nel frattempo, gli studenti che sono stati catturati con il saluto romano riferiscono di aver minimizzato il gesto in quel momento per ignoranza. «Non ci capiamo niente di politica. L’ho fatto perché l’ho visto sui social, ma non perché ci credo. Non pensavamo che fosse così grave», dice uno studente a la Repubblica. Quanto agli atteggiamenti poco professionali con il professore, risponde: «Scherzavamo. Lui magari ha sbagliato a darci troppa confidenza, a tirarci le orecchie troppe poche volte».
L’ispezione
Ora sarà chi di competenza a decidere sul comportamento tenuto in classe dal docente. L’Ufficio scolastico regionale, intanto, ha avviato un’ispezione per chiarire i fatti e le prove fotografiche e video potrebbero avere serie conseguenze per l’insegnante. Lui, dal canto suo, ha dichiarato di essere stato un dirigente locale del Pd in Abruzzo e si è detto antifascista.