Morto dopo l’attacco di uno sciame di vespe in spiaggia, ma sul corpo nessuna puntura: «Perché può essere morto per lo spavento»
Non la puntura delle vespe, ma la paura di essere punto ha portato alla morte dell’ingegnere ucraino 47 deceduto ieri sul tratto di spiaggia libera antistante Viale Magna Grecia. A renderlo noto sono stati i Carabinieri, che hanno smentito le prime ricostruzioni sulla morte dell’uomo secondo le quali sarebbe stato lo shock anafilattico a ucciderlo nel pomeriggio di ieri 27 luglio. Ma sul suo corpo non sono stati trovati segni di puntura.
L’ipotesi dei carabinieri sull’infarto
Secondo gli inquirenti, l’uomo si sarebbe spaventato dopo l’assalto delle vespe. Consapevole di essere allergico, potrebbe aver avuto un arresto cardiaco mentre si trovava in acqua, dove aveva provato a mettersi al riparo. L’ingegnere ucraino soggiornava nella città della Calabria jonica per trascorrere alcuni giorni di vacanza in compagnia dei parenti. Lo sciame che ronzava intorno alla vicina vegetazione lo ha assalito mentre si trovava sull’arenile. Da lì l’uomo si è lanciato in mare dove ha perso la vita. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione del 118.
La bonifica e l’interdizione della spiaggia
Nel frattempo, nel corso della mattina di oggi, 28 luglio, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha disposto l’interdizione del tratto di spiaggia interessata dal decesso, poiché al momento non è stato possibile bonificare l’area interessata dagli insetti. La decisione del sindaco è arrivata dopo che la richiesta dei vigli del fuoco, impegnati nella bonifica della spiaggia dagli insetti che avrebbero anche creato tane nella sabbia. L’arenile, dunque, rimane sorvegliato dalla polizia locale mentre proseguono i tentativi di eliminare lo sciame.
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