A Marina di Pescoluse c’è la spiaggia più cara d’Italia: «652 euro per il servizio completo, con il massaggio si arriva a mille»
A Marina di Pescoluse nel leccese c’è la spiaggia più costosa d’Italia. Le Cinque Vele Beach Club è stato giudicato da Codacons il più caro d’Italia. Un gazebo nell’area exclusive prenotato con opzione rimborsabile ad agosto costa più dei 600 euro per la tenda araba al Twiga di Forte dei Marmi. La società che gestisce la concessione balneare ha tre soci: Maria Pirelli ( 52,8%), Andrea (23,6) e Simone Stivala (23,6). Il prezzo di 652 euro comprende letti king-size, teli mare in spugna, frutta e champagne, «servizio concierge e butler». Mentre il Corriere della Sera fa sapere che un ombrellone e due lettini con materasso in area relax prima fila costano 124,20 euro invece che 276, prezzo pieno.
La variazione di prezzo
Il direttore Alessandro Andrea Stivala spiega al quotidiano che non si tratta di uno sconto: «È una variazione di prezzo calcolata dall’algoritmo del gestionale per garantire l’occupazione». A fine giornata si contano come occupati 46 ombrelloni e cinque gazebo. Tra i clienti c’è chi protesta: «Noi con lo sconto abbiamo speso 145,80 euro, con tre lettini e un ombrellone. Sinceramente siamo stati consigliati male: l’accesso al mare non è facile». Perché ci sono tanti sassi a riempire la battigia. Una famiglia milanese di quattro persone ha invece speso 1.200 euro. «Non siamo avventurosi, qui ci sono il ristorante, le docce calde e fredde, il parco verde, la spa, il parcheggio. Ci hanno offerto perfino lo Champagne. Se vuoi spendere meno, puoi andare altrove: a Otranto un gazebo costa un quarto. Il prezzo è adeguato al servizio: i dipendenti devono pur pagarli».
150 mila euro di sabbia
I dipendenti sono 34. Nel 2022 l’azienda che gestisce il litorale ha avuto ricavi per un milione di euro e un utile di 20.733. La società è amministrata da Andrea Stivala, fratello minore di Alessandro. Maria Pirelli è la madre. «L’anno scorso hanno speso 150 mila euro di sabbia, ma è servita a poco», racconta uno dei lavoratori portando dell’acqua che costa 2 euro e 50, contro i 2,60 dell’aeroporto di Brindisi. Per il 2025 hanno in programma un ripascimento naturale. Bisogna prenotare per il pranzo al ristorante. Un primo di pesce con frutta e acqua costa 38,50 euro. Ma c’è chi arriva a spenderne 260: «Tutti definiscono questa zona le Maldive del Salento, quando siamo arrivati il parcheggio era vuoto. Non avevamo prenotato, abbiamo pagato 120 euro».
Flavio Briatore
«Flavio Briatore io lo vorrei invitare qui, perché sono d’accordo con il suo discorso: non puoi chiedere 60 euro per un ombrellone e due lettini senza offrire dei servizi. Noi quei servizi li offriamo», dice al quotidiano il direttore. Ma i conti fanno paura: un gazebo per due, più due aperitivi salentini, più la «wellness experience» (massaggio e idromassaggi), totale 932 euro. Anche se c’è chi non se ne cura. Come le famiglie svizzere in vacanza in Italia: «Abbiamo speso 170 euro in seconda fila più altri 180 per mangiare. E c’è pure la baby sitter. È tutto pulitissimo, siamo molto contenti». Non solo: «Mia moglie ieri sera ha continuato a fare tentativi sul sito finché non ha trovato l’offerta più vantaggiosa. Così abbiamo portato anche mia suocera. Qui una caprese costa 18 euro: in Svizzera ce la sogniamo».
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