Funerali delle vittime di Scampia: urla e pugni sulle bare nella piazza semivuota – Le foto
Si sono celebrati i funerali oggi, 29 luglio, delle tre vittime morte a causa del crollo del ballatoio dello scorso lunedì 22 luglio alla Vela Celeste di Scampia. Si tratta di Roberto Abbruzzo di 29 anni, Margherita Della Ragione di 35 anni e Patrizia Della Ragione di 53 anni. Mentre a Napoli è stato proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz’asta in tutti i palazzi delle istituzioni, alle 9 di questa mattina sono iniziate le esequie in Piazza Giovanni Paolo II di Scampia. Due gazebo e una piazza allestita per ospitare fino a duemila persone. Così è stato preparato l’ultimo saluto alle tre vittime di Scampia. Tuttavia, alla celebrazione si sono presentate circa 300 persone, complici probabilmente il caldo torrido e l’anticipazione dell’orario. Una donna tra i presenti è stata colta da un malore e portata via.
Urla e pugni sulle bare
Al termine della cerimonia, centinaia di palloncini bianchi e azzurri sono stati liberati nel cielo, accompagnati dall’applauso della folla presente. Un gesto simbolico che ha segnato la fine della cerimonia, durante la quale il dolore dei parenti è emerso in modo straziante. La disperazione di chi non riesce a rassegnarsi alla perdita è infatti sfociata in urla di dolore in piazza e pugni sulle bare.
Le autorità presenti
Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti, vi sono il presidente della Regione Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, il prefetto Michele di Bari e l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Tra le autorità, spicca anche la sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento Pina Castiello e i deputati di Avs Francesco Borrelli e del Pd Valeria Valente. Tra la folla, anche il cantante Franco Ricciardi, originario del quartiere. Dopo aver espresso il proprio cordoglio, il sindaco di Napoli ha fatto sapere che «i lavori stanno procedendo seguendo il cronoprogramma previsto, senza subire ritardi», assicurando «soluzioni dignitose e sostenibili nel tempo».
L’omelia dell’arcivescovo sul Sud e le periferie
A celebrare i funerali è stato l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. «Gli abitanti di Scampia che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui», è stata la premessa dell’omelia dell’arcivescovo. Poi il pensiero ai parenti, «vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud», ha proseguito don Mimmo. Un’omelia che ha rimesso al centro le periferie, con un messaggio di speranza. «Possono rinascere, possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di là di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi, diventando un esempio di autentica resilienza e riscatto». Infine, l’appello alla politica, affinché risponda con «azioni concrete» e agisca in modo «autentico», guidato dall’«etica della cura».
Le indagini
Nel frattempo, proseguono le indagini della Procura con le ipotesi di reato di crollo colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. La Vela Celeste era in stato di degrado da tempo, e c’era già un ordine di sgombero firmato dall’ex sindaco Luigi de Magistris nel 2015, mai eseguito. Gli inquirenti stanno acquisendo gli atti amministrativi e politici, anche risalenti a diversi anni fa. Le relazioni dell’ingegnere strutturista forense, delegato agli accertamenti tecnici la scorsa settimana dalla Procura, saranno determinanti per circoscrivere una seconda fase delle indagini.