Il Venezuela conferma Nicolàs Maduro presidente, l’opposizione: falso, abbiamo vinto noi

Più di cinque milioni di voti per l’erede di Chàvez

Il Venezuela conferma Nicolas Maduro presidente. Con l’80% delle schede scrutinate il presidente uscente ha ottenuto 5.150.092 voti, mentre il suo diretto avversario Edmundo Gonzalez Urrutia ne ha avuti 4.445.978, pari al 44,02%. L’annuncio arriva dal Consiglio elettorale nazionale sei ore dopo la chiusura dei seggi. L’affluenza alle urne è stata del 59%. l CNE ha anche denunciato «un’aggressione al sistema che ha causato ritardi». Il capo della diplomazia statunitense per l’America Latina Brian Nichols ha chiesto di «garantire trasparenza e accesso a tutti i partiti politici e alla società civile al conteggio dei voti». Maduro ha promesso di riconoscere e difendere il risultato diffuso dal corpo elettorale. «Riconosco e riconoscerò il risultato elettorale, i bollettini ufficiali e farà in modo che siano rispettati», ha detto domenica.


La reazione

«Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà», ha detto Maduro festeggiando con migliaia di supporter che si sono concentrati davanti al Palazzo Miraflores. «Chavez vive. Chavez questo trionfo è tuo», ha poi aggiunto ricordando che ieri, nel giorno delle elezioni, era il suo settantesimo compleanno. Poi ha fatto sapere che si è verificato un attacco hacker al centro del Consiglio elettorale: «Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, ‘gridare alla frode’. Gente brutta, brutti, la gente bella è qui con me». E ancora: «Questo film lo abbiamo già vistocon Capriles, ci furono morti per colpa loro. Non permetteremo che scatenino la violenza. Ha prevalso la voce della pace. Non lasciatevi attrarre dalla violenza».


L’opposizione: abbiamo vinto noi

La leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, ha però deciso di non riconoscere il risultato. Affermando che «il nuovo presidente eletto» del Venezuela è l’ambasciatore Edmundo Gonzalez Urrutia, nonostante il Consiglio elettorale abbia annunciato la vittoria di Nicola Maduro. La forza anti-chavista ha proclamato di aver «vinto con il 70% dei voti». «Lotterò per imporre la verità. Deve prevalere la verità e la sovranità popolare», ha detto Machado, affermando di essere in possesso di dati «indipendenti» sugli exit poll, così come di altri studi che danno un vantaggio schiacciante all’opposizione. «Sappiamo tutti cosa è successo oggi, lo sa il popolo, lo sa la comunità internazionale e lo sanno loro», ha detto. «Vogliamo dire a tutti i venezuelani che il Venezuela ha un nuovo presidente ed è Edmundo González Urrutia. Abbiamo vinto e tutti lo sanno», ha detto. «Abbiamo vinto in tutti i settori del paese e in tutti gli Stati», ha aggiunto Machado.

Un bagno di sangue

Alcuni giorni prima lo stesso Maduro aveva avvertito che una vittoria dell’opposizione avrebbe potuto innescare un «bagno di sangue». Durante la giornata elettorale il regime aveva denunciato «un intervento» contro il voto presidenziale da parte di un gruppo di nove Paesi latinoamericani «e di potenze straniere». Il presidente dell’Argentina Javier Milei ha invece annunciato che il suo paese «non riconoscerà un’altra frode» in Venezuela. Aggiungendo che i cittadini di quel paese «hanno scelto di porre fine alla dittatura comunista di Nicolas Maduro». E l’ex deputata della Plataforma unitaria democrática Delsa Solórzano ha denunciato al Consiglio elettorale irregolarità nello scrutinio. «Lo denuncio con le prove in mano. Stanno ritardando la trasmissione dei dati al centro di computazione e la pubblicazione dei verbali. C’è un numero significativo di seggi elettorali da cui vengono allontanati i nostri testimoni e altri in cui si rifiutano di trasmettere i risultati della scheda di conteggio».

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