Israele, stop alle operazioni in Libano: ucciso a Beirut l’alto comandante di Hezbollah Fuad Shukr

Dagli Stati Uniti è arrivato il sostegno di Kamala Harris all’iniziativa militare: «Tel Aviv ha il diritto di difendersi dalle organizzazioni terroristiche»

Dopo l’uccisione di 12 adolescenti nel villaggio druso di Majdal Shams, nel Golan settentrionale, Israele ha dato il via a una serie di operazioni militari in Libano. È dal Paese dei cedri che, il 27 luglio, è partito il razzo caduto nel campo da calcio dove si è verificata la strage. Adesso, però, gli attacchi di Tel Aviv sarebbero stati sospesi. Lo ha dichiarato a Bloomberg un funzionario israeliano: «Non ci si deve aspettare alcuna ulteriore attività militare in questo momento». Anche perché, la sera del 30 luglio, è stato raggiunto uno degli obiettivi dell’esercito israeliano: è stato ucciso, in un attacco aereo su Beirut, l’alto comandante di Hezbollah Fuad Shukr.


Il supporto di Kamala Harris dagli Usa

Mentre si stavano ancora svolgendo le operazioni, dagli Stati Uniti è arrivato l’appoggio della candidata Democratica alla Casa Bianca: «Israele ha il diritto di difendersi e sostengo inequivocabilmente il diritto di Israele a rimanere sicura e a difendere la propria sicurezza», ha dichiarato Kamala Harris. Argomentando con i giornalisti, ad Atlanta, Harris ha aggiunto: «Quello che sappiamo, in particolare, è che Tel Aviv ha il diritto di difendersi da organizzazione terroristiche, qual è esattamente Hezbollah. Ma detto questo, dobbiamo ancora lavorare a una soluzione diplomatica per porre fine a questi attacchi, e continueremo a farlo».


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